Ancora bombe, ancora morti. Negli scorsi giorni si è infiammato nuovamente il fronte orientale con raid in Yemen e in Pakistan. Ad esplodere i conflitti per Gaza e il Kashmir. L’esercito israeliano ha bombardato l’aeroporto internazionale di Sana’a, la capitale dello Yemen, e varie altre infrastrutture controllate dagli Houthi, la milizia sciita sostenuta dall’Iran impegnata nella guerra civile contro il Governo centrale. Secondo il Governo israeliano, l’aeroporto sarebbe usato dagli Houthi per scopi bellici. Solo alcuni giorni prima gli Houthi, che sostengono Hamas, avevano lanciato un missile che aveva colpito un’area poco distante dall’aeroporto di Tel Aviv. Contemporaneamente, anche il Pakistan è stato attaccato dall’India che ha riferito di aver colpito “basi terroristiche”. Negli ultimi scontri al confine, i più cruenti degli ultimi 20 anni, si sono contati almeno 38 morti: 26 civili hanno perso la vita in Pakistan e altri 8 in India. Al centro del conflitto, da anni, c’è la gestione della regione del Kashmir, reclamata da entrambi i Paesi. Prima dei recenti scontri, proprio in questa regione c’era stato un cruento attentato in una località turistiche che l’India ha attribuito al Pakistan che ufficialmente ha però negato ogni coinvolgimento.
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