4 giorni e 4 notti, il summit più lungo della storia dell’Unione Europea, ma alla fine l’accordo è stato raggiunto. 750 miliardi di fondi, di cui 390 per sussidi a fondo perduto, per fronteggiare l’imponente crisi causata dall’emergenza sanitaria del coronavirus. Il bilancio europeo 2021-2027 è rimasto fissato invece a 1.074 miliardi di impegni. Un accordo che non accoglie totalmente le richieste iniziali ma con il quale è stato possibile mettere d’accordo i “big” e gli Stati Frugali, soprattutto con i rebate (i rimborsi). Per ricevere le risorse, i Paesi dovranno presentare dettagliati piani che saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata, in base alle proposte presentate dalla Commissione. Secondo una prima stima, il 28% della cifra approvata andrà all’Italia e, secondo quanto riferito dal premier Conte, l’Italia ha conservato 81 miliardi a titolo di sussidi e incrementato l’importo dei miliardi concessi in prestito, passati da 91 a 127, con un incremento di 36 miliardi. Il summit è durato tantissimo per via dell’opposizione dei Paesi cosiddetti “frugali“, cioè quegli Stati membri con economie simili (piccole, parsimoniose e molto efficienti), ovvero l’Olanda, l’Austria, la Danimarca e la Svezia.
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