Recentemente la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per la poca gestione del fenomeno delle polveri sottili. Nel frattempo, nel periodo dal 1° al 17° giorno del mese di novembre non sono cessati gli sforamenti da PM 10 e PM2.5 nel territorio campano, anch’esso preda di un aggressivo inquinamento atmosferico monitorato attentamente però solo a partire dal decennio 2010-2020.
In particolare, la centralina di San Vitaliano ha visto sforare il Pm 10 per ben dieci volte consecutive dall’8 al 16 novembre. A martedì 17 Novembre sono stati in tutto gli 81 gli sforamenti dall’inizio dell’anno da Pm 10 registrati a S.Vitaliano: un numero che supera già abbondantemente il limite dei 35 sforamenti annui e non molto lontano dal numero di sforamenti degli scorsi anni nonostante i forti blocchi alla mobilità delle persone di questo 2020 in Campania, come nel resto d’Italia d’altronde, a causa della pandemia Covid-19. Nel resto della provincia di Napoli la situazione non è migliore: a Volla gli sforamenti al momento sono addirittura 87, mentre a Pomigliano Area Asi sono 56 e ad Acerra Scuola Caporale 55. Nel resto della regione la situazione è relativamente migliore rispetto al napoletano ma non ad Avellino città: alla centralina di Avellino Alighieri gli sforamenti dall’inizio dell’anno sono stati 69. Mentre a Nocera (provincia di Salerno) sono 51.
L’anno volge a termine, ma non mancheranno purtroppo ulteriori problemi di inquinamento atmosferico soprattutto ora con l’arrivo del freddo invernale e l’attivazione necessaria dei riscaldamenti nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro e negli ospedali.