La musica e la vita, una vita per la musica. Antonio Scafuri, valente cantante tra le più belle voci del Mandamento Baianese e della Campania in generale, si racconta ai microfoni di Radio Star 2000 nel corso della seconda puntata del nostro format radiofonico Stasera Che Sera. Un rapporto, quello tra Antonio Scafuri e la musica cominciata verso i 10 anni quando suo zio gli regalò la prima chitarra. Uno strumento che poi non ha più lasciato e che fino ad ora gli ha dato molte soddisfazioni.
“L’etichetta di cantautore non la sento realmente mia – ha dichiarato Scafuri – è un termine molto pesante ma è ovvio che chi fa quello che faccio io viene etichettato così e quindi va bene. Attualmente il cantautorato italiano vive un momento difficile. Inutile fare i paragoni con i grandi Battisti, Battiato ecc. Mi rendo conto che la musica e i tempi sono cambiati, credo che i cantautori nel vero senso della parola siano un po’ diminuiti o, in ogni caso, non abbiano la giusta visibilità“.
“Io ho fatto una scelta coraggiosa nella mia vita – ha poi aggiunto – Studiavo Medicina ma ho grande rispetto per questa facoltà e credo che ci sia bisogno di un impegno reale e continuo. Io non potevo e non volevo averlo. Ero troppo distratto dal calcio e dalla musica e alla fine, anche se qualcuno, la mia famiglia in primis, non ha inizialmente condiviso la scelta, credo che ad oggi sia la stata la via più corretta. Non so dire cosa sia la felicità, quindi, ma credo di poter affermare che essere felici significhi godere delle piccole cose e io ad oggi riesco a godermi le felicità del quotidiano e le persone che mi circondano e va bene così“.
“Ho tanti progetti, non solo nella musica ma anche nello sport e nel teatro – ha chiosato – La cultura è importante e il teatro è una delle mie altre passioni importanti della vita. E’ appena cominciata, proprio a Baiano, la rassegna MUTE con ProTeatro. C’è una frase molto importante in una mia canzone, ovvero ‘a capa nun arreposa’. Il senso di dire ‘la testa non riposa’ è proprio questo: non fermarsi, progettare, fare, pensare sempre e creare sempre qualcosa. E’ questo che ci spinge ad alzarci la mattina: avere da fare e dire qualcosa“.