“Antonio” ottiene il suicidio assistito: è il secondo caso in Italia

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News20 Agosto 20222 min

“Antonio”, paziente marchigiano tetraplegico dal 2014 in seguito ad un incidente, è il secondo italiano che potrà accedere legalmente al suicidio assistito in Italia. Aspettava questa decisione da due anni, a comunicarlo è l’Associazione Luca Coscioni. Dopo Federico Carboni, ora anche “Antonio”, assistito dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni, è riuscito a far valere il proprio diritto di vedere rispettata la sua volontà di accedere al suicidio medicalmente assistito. La procedura in Italia è legale solo alla presenza delle quattro condizioni indicate dalla Corte costituzionale nella cosiddetta sentenza di incostituzionalità “Cappato\Antoniani” (link).

La Commissione di esperti dell’Asur Marche ha, dunque, inviato il parere che mancava sul farmaco e sulle modalità di autosomministrazione: i due punti che erano rimasti in sospeso dopo la relazione medica inviata al Comitato Etico e il relativo parere. I legali di Antonio avevano inviato una diffida legale affinché l’ordinanza del giudice del tribunale di Fermo fosse eseguita in ogni parte, inclusa la parte attinente alle modalità possibili in modo che  “Antonio” potesse autosomministrarsi il farmaco.

Con questo ultimo atto da parte dell’Asur Marche, che conferma il farmaco e le modalità per procedere con il suicidio assistito, senza che l’aiuto configuri reato ai sensi dell’articolo 580 del codice penale, si è conclusa la procedura prevista dalla Consulta affinché Antonio, quando vorrà, potrà porre fine alle sue sofferenze – ha dichiarato Filomena Gallo, codifensore di Antonio e Segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica – Ora Antonio è finalmente libero di  scegliere se e quando procedere. Ma ci sono voluti quasi due anni affinché questo suo diritto venisse rispettato. Un tempo lunghissimo per persone che si trovano in condizioni di estrema sofferenza e che, purtroppo, molti malati, non hanno. Per questo come Associazione Luca Coscioni continueremo a batterci affinché venga eliminata ogni discriminazione per le persone malate nell’accesso al suicidio medicalmente assistito”.

“Antonio”, secondo quanto riferito dall’Associazione Luca Coscioni, alla notizia della relazione che conferma le modalità idonee e il farmaco che potrà autoamministrarsi, ha dichiarato: “Stavo per riprendere i contatti con la struttura svizzera che avevo contattato prima di questo percorso ma oggi, alla notizia della conferma del farmaco e delle modalità che potrò seguire, sono felice di poter avere vicino i miei cari qui con me, a casa mia fino all’ultimo momento. Inizio ora a predisporre ogni cosa al fine di procedere in tempi brevi con il suicidio assistito”.

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