Bambino trovato morto suicida in casa, sequestrato il cellulare

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News26 Gennaio 20212 min

Un bambino di 9 anni è morto impiccato a Bari, nella sua casa in quello che dai primi rilievi sembrerebbe proprio un suicidio. È il secondo caso in pochi giorni dopo il gioco finito male a Palermo con una bambina che è rimasta in fin di vita dopo essersi legata una cintura al collo. Dell’episodio sono stati informati le Procure ordinaria e minorile e la pm di turno di Bari, Angela Maria Morea, ha disposto il sequestro di tutti i dispositivi elettronici nella casa. Da questi controlli si cercherà di accertare se vi siano tracce che aiutino a ricostruire i minuti che hanno preceduto il gesto e se vi sia anche in questo caso un collegamento con giochi online si social network, come avvenuto nei giorni scorsi a Palermo.

Il nuovo drammatico episodio accaduto a Bari, a pochi giorni di stanza da quello di Palermo, che ha visto un bambino di appena nove anni togliersi la vita in casa con un laccio stretto alla gola impone una vigilanza attenta e capillare sulle sfide social e sull’incremento a dir poco preoccupante della violenza e degli atti di autolesionismo tra i minori”. Lo ha detto Domenico Falco, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania. “Un allarme sociale troppo sottovalutato, che merita risposte immediate da parte di tutte le istituzioni. Sarà la magistratura a fare luce su queste tragiche morti ma possiamo dire fin d’ora che i nostri ragazzi vivono un momento di estremo sbandamento e rischiano di diventare prede facili delle distorsioni del web. Il Corecom Campania, insieme al Consiglio Regionale, ha avviato da anni un percorso di prevenzione e contrasto a questi fenomeni riuscendo a interagire direttamente con gli studenti, mettendoli in rete tra loro, e con le istituzioni e le forze dell’ordine, invitandoli a segnalare ogni comportamento anomalo o pericoloso riscontrino nei loro compagni di classe. Dobbiamo ricostruire una rete sociale forte e partecipativa che sia in grado di salvare giovanissime vite umane. E c’è bisogno del contributo di tutti, nessuno escluso. In quest’ottica mi preme sottolineare il comportamento vergognoso dei gestori dell’app TikTok ceci y, nonostante la diffida del Garante per la Privacy, non ha inteso interrompere il trattamento dei dati degli utenti italiani di cui non ha verificato l’età. Un atteggiamento inaccettabile – conclude il presidente del Corecom della Campania – che esige risposte dure da parte del governo italiano”.

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