Erano oltre 300 i cassintegrati che si sono presentati all’alba di ieri all’Interporto di Nola, di fronte all’ingresso del polo logistico, un impianto Fiat nato con l’ambizione di servire gli impianti di Pomigliano, Cassino e Melfi, ma nei fatti praticamente mai avviato. Gli operai erano stati spostati dall’azienda da Pomigliano a Nola, proprio per dar vita a quello che doveva essere un progetto di ampio respiro che mettesse l’impianto dell’Interporto al centro di una vera e propria rete. In realtà gli operai si trovano in cassintegrazione da più di quattro anni e quando ieri si sono presentati di fronte allo stabilimento chiedendo di riavere il proprio posto di lavoro, lo hanno trovato chiuso da catenacci e presidiato dalle forze dell’ordine. Gli esponenti della protesta fanno però sapere che quello di ieri è stato solo il primo capitolo della loro lotta e lunedì prossimo la protesta si ripeterà nuovamente, nell’intenzione di sensibilizzare l’azienda e l’opinione pubblica.
