Oggi, 28 giugno 2020, a Nola (in provincia di Napoli), si sarebbe dovuta tenere la rituale e millenaria Festa dei Gigli ma l’emergenza coronavirus ha fatto sì che venisse annullata. Non succedeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, un evento extra ordinario per una tradizione che affonda le radici nel 400 d.c. (QUI la storia). Una festa religiosa ma anche profana, un evento che dura un giorno ma anche un mese. La manifestazione ha ricevuto il sigillo UNESCO e rientra nella Rete delle Grandi Macchine a Spalla. Ma cos’è la Festa dei Gigli di Nola?
La manifestazione si tiene in onore di San Paolino, vescovo della città che si immolò come schiavo quando la città fu invasa dai barbari, la prima domenica successiva al 22 giugno, giorno in cui si celebra San Paolino. Al ritorno fu accolto con dei gigli da tutte le corporazioni. Ancora oggi si ricorda questo momento: i fiori sono sbocciati e diventati 8 obelischi di legno che prendono il nome delle corporazioni (Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Calzolaio, Beccaio, Fabbro, Sarto) e si aggiungono ad un altro obelisco più piccolo, ovvero la Barca che, non di rado, accoglie sul suo dorso un uomo vestito da pirata turco (alcune fonti dicono che San Paolino fu trasferito come schiavo proprio in Turchia).
Gli obelischi, alti 25 metri e rivestiti per intero da scenografie di cartapesta, vengono trasportati a spalla da almeno 120 persone che fanno parte di un gruppo più esteso di centinaia di persone che viene chiamato “paranza“. L’obelisco è sostenuto da “varre” (travi di legno arrotondate e poste in verticale alla base dell’obelisco) e “varretielli” (più piccoli delle varre e posti in orizzontale), le spalle dei “cullatori” trasportano (“cullano”) il Giglio issando con le spalle queste parti di legno. Gli obelischi vengono trasportati e ballati lungo i vicoli della città, compiendo spesso manovre delicate e millimetriche, accompagnati da una banda musicale che si posiziona sull’obelisco stesso.
La mattina della domenica della ballata i cullatori portano tutti i Gigli in piazza iniziando dalla postazione in cui è stato posizionato dopo la costruzione grazie ad una sorta di ante festa, la ballata dei Gigli Spogliati: in questi momenti (di solito il weekend precedente alla ballata domenicale) gli obelischi vengono trasportati senza rivestimento nel luogo prescelto per ognuno di essi. La domenica mattina, come detto, i Gigli arrivano in Piazza Duomo e tra le 13 e le 14 vengono benedetti dal Vescovo che sfila in una piazza stracolma con la statua di San Paolino portata dai fedeli in spalla. Nel pomeriggio e fino alla mattina successiva, gli obelischi vengono trasportati per un tragitto specifico e con fasi prestabilite: le più famose sono “La girata di Caparossa”, “Il vico delle Munacelle“, “La Girata delle Carceri“, “Il Vico Piciocchi” (che si svolge senza i varrielli e quindi con decine di cullatori in meno), per citarne solo alcuni.
La ballata in sé può durare a volte anche più di 24 ore ma la Festa dura quasi un mese, il cosiddetto Giugno Nolano. Un intero mese di celebrazioni, mostre e feste nei pressi dell’obelisco con cene e spettacoli. È complicato e lungo spiegare cosa sia la Festa dei Gigli. Per i nolani è fede nei confronti di un santo, passione, divertimento. Per i turisti è semplicemente una giornata da vivere con gli occhi e la bocca spalancati. Una giornata, comunque e in ogni caso, da vivere.