“Auguro alla figlia della Meloni la stessa sorte della ragazza di Afragola“. Si legge questo sul profilo Facebook di un professore dell’istituto tecnico di Cicciano, in provincia di Napoli. Pochi minuti, poche parole, per finire nel vortice del web. Il post, che è un chiaro riferimento al femminicidio di Martina Carbonaro, è stato subito rimosso ma ormai la notizia si era diffusa. Una situazione ben presto degenerata.
A nulla sono valse le scuse del docente, il quale ha anche denunciato di aver subito subito minacce e raid vandalistici nei pressi della sua abitazione. Un clima così teso che ha portato lo stesso professore a tentare il suicidio inserendo alcool e pillole. La notizia è stata riferita dal Mattino che ha chiarito come però le condizioni del docente siano da codice rosso ma non da pensare ad un pericolo per la vita.
La premier Meloni ha subito ricevuto la solidarietà piena del panorama politico ed è stata contattata privatamente dal Presidente Mattarella. “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia – ha dichiarato Giorgia Meloni – È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza“.
Anche l’amministrazione comunale di Cicciano ha preso le distanze, stigmatizzando l’accaduto e dichiarandosi vicina alla premier e alla direzione scolastica del “Medi” di Cicciano. È stata proprio la Dirigente Scolastica, prof.ssa Anna Iossa, ad esporsi in prima persona: “Assieme a tutta la comunità scolastica esprimiamo profonda riprovazione per il post pubblicato da un docente di questo istituto, recante affermazioni gravi ed ingiustificabili dirette alla figlia della premier Giorgia Meloni. L’istituto tutto si dissocia dalle esternazioni ed esprimiamo biasimo per quanto postato dal docente sui social, il cui contenuto non risponde ai principi di rispetto, educazione ai valori civili e di responsabilità, principi che ogni membro della comunità scolastica è chiamato a promuovere. La scuola è un luogo di crescita culturale di confronto civile e di inclusione, dove il dialogo e il rispetto reciproco rappresentano valori imprescindibili. Augurandoci che episodi simili non abbiano a ripetersi, ribadiamo l’impegno a garantire un ambiente sereno e rispettoso verso tutti ed esprimiamo vicinanza e solidarietà alla premier Giorgia Meloni. Nessuno mai dovrà più sentirsi minacciato in modo così spregevole“.
Il docente, nativo di Marigliano, si era scusato ai microfoni del TGR Campania affermando: “Il post è stato prodotto dell’intelligenza artificiale e io ho superficialità l’ho pubblicato. Non sono capace di provare odio nè di augurare la morte ai bambini. Faccio volontariato, amo gli animali, a scuola non ho mai parlato di politica e i miei ragazzi mi apprezzano“.
Nel mentre, anche il Ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che è possibile avviare un procedimento nei confronti del docente che per ora – fa sapere il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania – è stato sospeso dal lavoro.