Si è tenuto, presso la sede di Porta Nolana, l’incontro con i vertici dell’Eav e i sindaci durante il quale è stata comunicata la ripresa delle corse, programmata per il prossimo 27 ottobre, e il nuovo piano di esercizio. Restano sul piede di guerra, tuttavia, i pendolari che protestano per il nuovo piano di esercizio di Eav con una nota congiunta a firma dei rappresentanti dei comitati civici del Vesuviano e del Mandamento sotto le sigle “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”, “Circumvesuviana- Eav”, “Comitato A. Cifariello”, “Eavitiamolo” di Sperone.
“Alla fine, come avevano previsto i comitati dei pendolari, non c’è stata nessuna concessione da parte di Eav ai sindaci – si legge nella nota – Solo la fredda comunicazione di un piano organizzativo, peggiore rispetto a quello in vigore fino a maggio prima della chiusura della tratta. I pendolari denunciano la mancanza di sensibilità di Eav verso le esigenze dei viaggiatori di questo ampio territorio“.
“La scandalosa offerta di servizio mortifica ancora di più un territorio già penalizzato. Ipotizzare e chiamare offerta di servizio ferroviario una proposta formulata con 26 corse giornaliere intervallate ogni ora e con capolinea a Volla è una presa in giro – accusano i pendolari – significa voler chiudere la Baiano. I comitati dei pendolari non ci stanno a questo gioco di sottrazione. Ad ogni occasione meno treni, meno corse, più disagi. I numeri riportati da Eav nel comunicato non sono buoni nemmeno per giocarli al lotto“.
“Scelte anacronistiche che spostano il servizio dal ferro alla gomma in controtendenza rispetto alle politiche ambientali più avanzate – aggiungono i comitati – Sono numeri freddi, somme buone forse per sostenere che il servizio viene svolto, evitare un’altra denuncia penale, ma in realtà servono a nascondere i disagi che questa organizzazione provoca. Annunciare la riapertura della Baiano e poi porre in essere questo tipo di servizio significa offendere l’intelligenza dei viaggiatori e dei cittadini del Nolano e del Baianese“.
“I comitati – concludono i portavoce- sono delusi anche dal comportamento dei sindaci che davanti a queste proposte oscene, per rispetto del ruolo istituzionale, dovevano abbandonare il tavolo. Non si può permettere a un’azienda inadempiente di poter dire a dei rappresentanti istituzionali eletti dal popolo: questo o nulla. Pensare di garantire la mobilità attraverso i bus in un territorio a rischio idrogeologico dove quando piove servono i mezzi anfibi per muoversi è davvero troppo. I pendolari non ci stanno e non credono nemmeno alle motivazioni dei lavori, in quanto denunciano che i lavori nella in galleria tra Volla e San Giorgio, che sono molto più ampie di quelle di Sorrento, si possono eseguire di notte come avviene su quella tratta. I pendolari sottolineano ancora una volta e sono disposti anche a provarlo, in quanto gli altri sulla Sorrento si effettuano di notte, che i lavori sono una scusa per sottrarre i treni alla Baiano. I comitati, che già hanno denunciato Eav in procura, comunicano che sono pronti a manifestazioni di protesta e di dissenso più incisive. Dichiarano che, se per scelte scellerate di altri, devono vivere isolati come dei briganti, allora saranno briganti fino alla fine. I pendolari vesuviani e i comitati sono pronti a continuare la battaglia in ogni forma, in ogni sede finché i diritti e la dignità di un intero territorio e del suo popolo non verranno rispettati. È troppo bello tagliare corse, servizi e diritti al caldo di un ufficio e con lo stipendio assicurato, mentre fuori al freddo e sotto la pioggia ci sono studenti che cercano di realizzare il loro futuro e lavoratori che devono difendere il proprio salario, in attesa di un bus che chissà se passerà“.