“Noi non siamo l’opposizione a nessuno, bensì siamo la proposta dell’oggi – ad esordire così è Giovanni Varchetta, candidato consigliere comunale per le prossime elezioni, nella lista “Carbonara insieme” guidata da Michele Paradiso. “La nostra politica si rivolge a guardare in prospettiva futura, noi vogliamo tagliare i ponti con il passato, in quanto l’elemento critico che si evince è che la stessa azione amministrativa, che si è perpetuata negli anni, non ha incentivato la crescita del paese. Vero è che l’amministrazione è impegnata nel rimuovere gli ostacoli presenti sul territorio, ma ciò fa solo parte di quella che viene definita come ordinaria amministrazione. Il punto cruciale è che essa pecca di un’etica educativa tale da richiamare l’attenzione della cittadinanza. Tutti si chiederanno, in che modo si potrà mai costruire la piena partecipazione dei cittadini? Ebbene, creando spazi, luoghi di aggregazione per favorire incontri, ritrovi, appuntamenti. Non facendo così significa andare incontro ad una vera e propria emarginazione del paese che penalizzerà in primis la nuova generazione, la quale vive accontentandosi di una realtà sì tranquilla, ma anestetizzante. Infatti, non a caso, per I vari comizi, abbiammo ritenuto opportuno scendere “in strada”, radunarci intorno alla popolazione, richiamando la loro partecipazione nella nostra campagna elettorale. Da questa stessa riflessione nasce anche il logo del gruppo “Carbonara insieme”: la denominazione richiama e definisce l’intento, che è quello di fare una politica che sia di tutti e per tutti; il logo, poi, raffigura l’immagine di un gruppo di persone unite con lo sguardo rivolto verso la stessa direzione, in bianco e nero come simbolo della tradizione. Un dato, inoltre, che mi ha colpito molto – continua Varchetta – è che solo lo 0,4% della popolazione ha conseguito la laurea come titolo di studio. Dato rilevante, non perché con il termine di sviluppo culturale intendiamo l’arretratezza culturale, ma è un dato rilevante perché è sinonimo di quanto si è non curanti della costruzione della persona, rispetto alla costruzione della “bella casa”, dove oramai è divenuta una consuetudine scambiare il dovere per il piacere. Allora, si evince l’assenza in toto del dato culturale, assenza che continuerà ad esserci se non saranno messe in atto le politiche giuste, quelle che non sono fatte di sagre e manifestazioni, bensì sviluppare le politiche necessarie, conquistare le politiche immateriali, quelle che sono alla base di una politica vera, quelle che vanno alla ricerca dell’identità del paese, la stessa che necessita di essere recuperata. Allora ci si può chiedere: il paese è maturo abbastanza per ricevere una proposta innovativa? L’intento è quello di porre fine a questa inefficace amministrazione, per elaborarne una che sia pertinente ai bisogni dei cittadini, offrendo politica, non come lavoro ma come servizio. Dunque, Il nostro motto è: se non ora,quando?”
di Antonella Chiarolanza