Crisi migranti al largo della Sicilia: il Governo chiude le porte a decine di loro

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News7 Novembre 20222 min

Si fa infuocata la situazione a bordo delle navi migranti al largo dell’Italia. “Abbiamo ricevuto dalle autorità italiane l’autorizzazione a entrare nel porto di Catania – ha affermato l’onlus Medici Senza Frontiere, proprietaria della nave soccorso Geo Barents – Secondo il diritto internazionale, tutti i sopravvissuti devono sbarcare in un luogo sicuro il prima possibile. Invece, a 214 di loro è stato negato questo diritto: sono ancora a bordo. Lo sbarco parziale e selettivo, suggerito nel decreto del governo italiano, è brutale e non può essere considerato legale secondo le convenzioni marittime. Chiediamo umanità e rispetto delle leggi internazionali“.

A bordo della Geo Barents nervi tesi, tre migranti si sono lanciati in acqua ma sono stati recuperati. Situazione delicata anche a bordo dell’altra nave al largo delle coste siciliane, la Humanity 1, che ha a bordo ancora 35 migranti non autorizzati a sbarcare ed ora hanno cominciato lo sciopero della fame. Al largo ci sono altre due navi con migranti a bordo, la Ocean Viking e la Rise Above, che però non hanno ancora forzato lo stop e attendono l’ok per il porto sicuro.

Il nuovo Governo Meloni sta tenendo il pugno duro per ora sulla questione migranti. Secondo Il Messaggero, un decreto interministeriale del Viminale retto da Matteo Piantedosi sta prediligendo il cosiddetto “sbarco selettivo”. Sono sbarcati ad oggi donne, bambini e persone malate mentre la restante parte in buona salute, definita “carico residuale”, non può sbarcare e deve andare via con la nave umanitaria, pena 50mila euro di multa comminata proprio alla ong proprietaria.

Nel frattempo, anche l’UE spinge per lo sbarco completo. Secondo quanto riferito da l’ANSA, infatti, la Commissione Europea, attraverso una portavoce, ha ribadito che vi è il dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali e che, in base alle leggi internazionali, bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare: “Ogni caso è diverso ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco“.

Redazione Zerottouno News

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