Chiamare “mantenuta” una donna separata è reato: ecco cosa dice la Legge

Carolina Cassese Carolina Cassese18 Settembre 20223 min

Dare della «mantenuta» a una donna che percepisce l’assegno di mantenimento dall’ex marito e pubblicare la frase su Facebook o su un altro social network determina una condanna per diffamazione aggravata dall’uso del mezzo di pubblicità. Esistono altre frasi che rientrano nella diffamazione? Secondo la Corte di Cassazione, affinchè sorga il reato di diffamazione non è sufficiente utilizzare toni forti e sprezzanti, ma non è neanche necessario usare parolacce e insulti. Ciò che è richiesto per la diffamazione è la sussistenza di un attacco personale gratuito che possa violare l’integrità morale o professionale della vittima. Pertanto, in caso di contestazioni tra ex o tra rivali in amore, è normale assumere un atteggiamento aspro, senza perciò ricadere nella diffamazione.

Nel caso in esame, la Suprema Corte ha deciso sul ricorso presentato da una donna che aveva querelato la nuova compagna del suo ex marito. Quest’ultima aveva pubblicato sul proprio profilo Facebook delle espressioni offensive, del tipo: «Vai a lavorare invece di farti mantenere». Nonostante l’accertamento della condotta, il giudice non ha condannato l’autrice dei post poiché le espressioni erano state ritenute lecite. Per gli Ermellini, le espressioni utilizzate dalla donna non superano il limite della pacatezza, essendo circoscritte nell’ambito di una critica che esprime il proprio risentimento.

Si tratta di una polemica che non consiste in un attacco personale gratuito ma che è pertinente rispetto alla lite in atto. Secondo la Corte, dunque, si deve tenere conto del contesto dialettico in cui si realizza la condotta e appurare se i toni utilizzati dall’imputato non siano aggressivi dell’altrui reputazione, ma siano invece pertinenti al tema in discussione e proporzionati al fatto narrato

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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