Ancora spari e morti negli USA. Due impiegati dell’ambasciata israeliana sono morti in seguito ad un agguato all’esterno del Jewish Museum di Washington. A morire Yaron Lischinsky e la sua futura moglie Sarah Milgrim, uccisi a colpi di pistola. Il killer sarebbe il 30enne di Chicago Elias Rodriguez che, dopo aver sparato, avrebbe atteso l’arrivo della polizia per 10 minuti per poi consegnarsi. Secondo testimonianze raccolte dalla CNN, l’uomo avrebbe ucciso come ritorsione per la guerra in Palestina: “L’ho fatto io, l’ho fatto per Gaza. Liberate la Palestina”. Sarebbe stato lo stesso killer a chiedere alla sicurezza del museo di chiamare la polizia: le guardie di sicurezza gli avrebbero anche offerto dell’acqua cercando di confortarlo, salvo poi notare delle incongruenze nei suoi comportamenti. I media statunitensi, citando le analisi dell’FBI, parlano di “un atto di terrorismo”.
A seguito dell’attentato, Netanyahu ha sentito Trump e, secondo l’ufficio del premier israeliano, avrebbero discusso anche della guerra a Gaza. Trump, secondo una nota dell’ufficio di Netanyahu, “ha espresso il suo sostegno agli obiettivi israeliani, ovvero la liberazione degli ostaggi, l’eliminazione di Hamas e l’avanzamento del Piano Trump, oltre alla necessità di impedire che l’Iran ottenga armi nucleari”.