Ebru Timtik: l’avvocatessa turca morta per lo sciopero della fame

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News30 Agosto 20201 min

Una vita passata a difendere i diritti delle persone, quegli stessi diritti che erano stati negati proprio a lei e per cui è morta. Ebru Timtik era un’avvocatessa turca di 42 anni e si batteva per avere processi equi. A febbraio ha iniziato uno sciopero della fame che l’ha portata alla morte il 28 agosto scorso, dopo ben 238 giorni di prigionia. È stata arrestata 18 mesi fa con l’accusa di legami con il Fronte Rivoluzionario della Liberazione Popolare (Dhkp), un gruppo considerato terroristico da Ankara, ed è stata rinchiusa in un carcere di Istanbul.

Al funerale si sono riversati tanti suoi sostenitori ma la polizia ha tentato anche con la violenza di impedire l’afflusso. Sulla sua bara c’erano una bandiera rossa, un abito da avvocato e dei garofani. Secondo il quotidiano Evrensel, gli agenti in assetto antisommossa hanno sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma e almeno un avvocato è stato fermato. Ebru aveva avviato quasi 7 mesi fa lo sciopero della fame, assieme al collega Aytac Unsal, vivo ma in condizioni critiche. In Turchia ormai sempre più persone protestano contro il clima di mancanza di imparzialità e indipendenza dei tribunali prodotto dalle decisioni del presidente Recep Tayyip Erdogan. La morte di Timtik arriva anche dopo la morte di due membri del gruppo musicale Grup Yorum, Helin Bolek e Mustafa Kocak, anch’essi accusati di legami con il terrorismo e morti per lo sciopero della fame.

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