Il conto corrente: un serbatoio di carburante per i nostri risparmi

Vincenzo Frate Vincenzo Frate10 Luglio 20215 min

Il carburante del nostro risparmio è dato dalla liquidità disponibile, ma questa liquidità dove la depositiamo? Il nostro viaggio nella conoscenza e nell’utilizzo degli strumenti finanziari si arricchisce di un nuovo compagno di avventura, il conto corrente, che continuando nel nostro percorso immaginario potremmo definirlo come il serbatoio nel quale conservare il carburate necessario per arrivare alle mete prestabilite. Ebbene, il luogo più utilizzato dove depositare i nostri risparmi è sicuramente il conto corrente. Anche se non è un vero è proprio strumento di investimento, è da sempre considerato come tale e almeno fino a poco tempo fa potevamo annoverarlo tra le tante forme di deposito remunerato.

In effetti, in presenza di tassi di interessi alti, anche la giacenza in liquidità trasformava il conto corrente in una sorta di “buono di deposito”, con interessi a volte considerevoli. I tassi, come detto, erano alti, anche a doppia cifra, e tenere il denaro sul conto corrente era sicuramente una soluzione positiva e redditizia. Tendenzialmente, si è abituati a fare ancora così: lasciare sul conto corrente la liquidità poiché rappresenta un’operazione di grande sicurezza. Si sa che i soldi sono lì e possono essere a nostra disposizione in modo veloce ed immediato, non esiste la paura di eventuali perdite o imprevisti che non possono essere affrontati.

In realtà oggi giorno non è più cosi, i tassi di interesse sono bassi e addirittura negativi e questo ha portato al paradosso che in molti Paesi dell’Unione Europea detenere liquidità sui conti correnti genera dei rendimenti negativi che si cumulano ai normali costi di apertura e gestione del conto stesso. Da strumento remunerato si è trasformato in un generatore di costi.

L’illusione di vedere il conto corrente come un investimento è stato definitivamente eliminato. Il conto corrente attualmente serve per fare operazioni di pagamento per versare e prelevare contante in qualsiasi momento anche via internet. Si possono ordinare bonifici, si possono addebitare dei pagamenti ricorrenti. Non avendo quindi una finalità di guadagno, il conto corrente nelle nostra quotidianità si utilizza come:
• Accredito emolumenti
• Pagamenti
• Incassi
• Bonifici
• Addebiti diretti

Sul conto corrente possiamo anche abilitare ulteriori strumenti finanziari quali:
• Carta di debito (Bancomat)
• Carta d credito
• Carnet di assegni

Dopo aver stabilito le caratteristiche generali, passiamo ora a capire come utilizzare le riserve di danaro che dovremmo o potremmo lasciare sul conto. La prima analisi da fare è sempre un’adeguata analisi della propria situazione reddituale poichè solo con una pianificazione familiare è possibile stabilire la quantità di denaro che potremmo lasciare in deposito. Il primo passo è quindi stabilire i consumi mensili che si fanno: quelli indispensabili e quelli
secondari, i cosiddetti consumi voluttuari. Poi ci sono i costi fissi o necessari: costi delle bollette, del mutuo, dell’affitto, delle utenze e spese a cui non
è possibile rinunciare oltre ovviamente alle spese destinate all’alimentazione, all’istruzione e alla salute del proprio nucleo familiare. Orientativamente il 50% del reddito prodotto viene indirizzato su questi consumi che non possono essere contratti o ridotti poiché non rientrano tra le spese che dipendono dalla nostra volontà.

Nel denaro discrezionale, invece, rientrano tutte quelle spese a cui potremmo porre delle limitazioni poiché dipendono dalla nostra volontà di volerle effettuare piuttosto che no. Anche in questo caso intorno al 30% del reddito è quella quota di denaro che può essere destinato a tali spese. Il Fondo di emergenza è poi quella parte di reddito che va detenuta sul conto corrente ma che non deve entrare nel circuito del consumo. Deve rappresentare una riserva finalizzata a far fronte ai piccoli imprevisti che possono capitare nella vita quotidiana. Una sorta di stabilizzatore dell’economia familiare a cui far ricorso all’occorrenza.

Per ogni altra emergenza si dovrebbero privilegiare altri strumenti, come le polizze assicurative, che trasferiscono all’assicuratore i rischi che non possiamo affrontare se non a discapito dell’immobilizzazione di ingenti capitali che sarebbero necessari per sopperire ad eventi quali infortuni, malattia e premorienza. Per la maggior parte degli economisti questo fondo dovrebbe corrispondere all’incirca a tre mensilità di consumi da utilizzare in caso di imprevisti ,disallineamenti tra incassi e consumi che una tantum possono aversi nel budget familiare. Questa quantità di danaro in riserva non deve essere vista come un investimento da cui poter guadagnare rendimenti ma come quella riserva a cui poter attingere e alla quale sarebbe utile e consigliabile non arrivare mai. L’indicazione delle tre mensilità è puramente teorica e deve adattarsi ai diversi stili di vita di ognuno e deve essere correlata anche ai momenti di vita che possono modificare tale orientamento allargando o diminuendo tale orientamento.

In fin dei conti, non oltrepassare troppo la soglia dei contanti è auspicabile per non rendere improduttivi i propri risparmi ma è altrettanto doveroso detenere, come sottolineato poc’anzi, un po’ di liquidità per le emergenze più immediate. Oltre alla giusta analisi su come utilizzare il conto corrente è utile sapere anche quale conto utilizzare in virtù dei tanti istituti bancari che offrono tale servizio. In questo caso sicuramente la discriminante di base è utilizzare o meno l’ufficio bancario fisico.

I cosiddetti sportelli virtuali, ad oggi, riescono ad offrire i tutti servizi delle banche tradizionali con costi molto più bassi, a condizione però che si abbia dimestichezza con l’utilizzo della cosiddetta home banking, utilizzare in pratica le funzioni con un comodo fai da te attraverso internet. In conclusione, da un excursus generale, si evince che il conto corrente ha attraversato vari momenti, da iniziale sconosciuto è via via diventato di utilizzo comune, oggigiorno quasi indispensabile soprattutto per la progressiva spinta alla limitazione del denaro contante nel circuito economico.

La possibilità dei pagamenti virtuali ancor di più sta spingendo sulla diffusione dei conti correnti legati agli strumenti di pagamento: bancomat, carte di credito, carte revolving. Pertanto, il conto corrente resta un luogo ove transitano i flussi di danaro che il consumatore ha durante il mese e come tale deve essere considerato. I flussi di capitali vanno gestiti sui conti correnti, gli stock di capitali vanno gestiti con gli altri strumenti più adatti al medio e lungo periodo.

Vincenzo Frate

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