Si può guidare senza patente se si è in emergenza? Ecco cosa dice la Legge

Carolina Cassese Carolina Cassese26 Settembre 20214 min

Si può guidare con la patente sospesa in caso di emergenza? Se si è impossibilitati a guidare l’auto perchè destinatari di provvedimento di sospensione della patente ma accade un imprevisto, tipo un malore di un congiunto, e si è costretti a guidare per condurlo in ospedale, cosa accade se si viene fermati dalla polizia? Prima di tutto, validi motivi possono essere motivazioni di lavoro ma solo dopo avere chiesto e ottenuto dal Prefetto un’autorizzazione a tale scopo e attenendosi alle esigenze professionali, altrimenti arriverà una sanzione per essersi messi alla guida con la patente sospesa.

Quindi come bisogna agire? Si decide di accostare l’auto fin quando il conducente non si riprende? Secondo il Codice della strada, viene sospesa la patente in caso di violazione commessa per:

  • violazione, con veicoli adibiti al trasporto di cose, del divieto di circolazione disposto dal Prefetto;
  • trasporto eccezionale o guida di un mezzo classificato come eccezionale sprovvisto dell’autorizzazione o mancato rispetto delle prescrizioni previste o dei limiti imposti dalle norme;
  • destinare il veicolo a servizio di piazza con conducente o a taxi senza aver ottenuto la licenza prevista;
    superare i limiti di guida o di velocità imposti dal codice della strada (solo per i neopatentati);
  • guidare un veicolo per il quale è prevista una patente di categoria diversa da quella posseduta;
    superare i limiti di velocità di oltre 40 km/h (per neopatentati e recidivi sono previste delle sospensioni aggravate);
  • circolazione contromano in curva, o in ogni altro caso di scarsa visibilità, o quando la strada è divisa in più carreggiate separate;
  • manovre di sorpasso vietate dalla legge;
  • mancato rispetto delle norme sul trasporto di merci classificate come pericolose;
  • circolazione sulla corsia per la sosta di emergenza o su quella per la variazione di velocità;
  • circolazione con veicolo sprovvisto di cronotachigrafo o foglio di registrazione oppure quando questi non siano conformi alle norme vigenti;
  • guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 g/l.
  • non fermarsi in caso di incidente con danno grave ai veicoli tale da determinare la revisione;
  • rifiutare di assumere la custodia di veicolo sottoposto a sequestro o a fermo amministrativo, oppure circolare abusivamente con veicolo sottoposto a sequestro;
  • circolazione abusiva durante il periodo di sospensione della carta di circolazione.

Ignorare di avere la patente sospesa e guidare nonostante il divieto comporta le seguenti conseguenze: una sanzione amministrativa da 1.988 a 7.953 euro; la revoca della patente; il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi. Se il divieto di guidare viene violato per due volte, scatta la confisca dell’auto, che determina il definitivo passaggio di proprietà allo Stato.

Secondo quanto detto poc’anzi, la Cassazione ritiene che non sia possibile guidare un’auto in caso di emergenza con la patente sospesa. Pertanto, ci si chiede se sia possibile mettersi al volante per motivi di lavoro. Come occorre agire? Entro e non oltre cinque giorni dalla notifica del ritiro della patente, l’automobilista può presentare al Prefetto una richiesta per ottenerne la restituzione per ragioni lavorative. Il proprietario dell’autovettura dovrà indicare le fasce orarie nelle quali ha bisogno dell’auto per recarsi al lavoro e dimostrare l’impossibilità ad utilizzare dei mezzi di trasporto pubblico. L’istanza può essere accolta solo se non si siano verificati incidenti a seguito dell’accertamento dell’illecito che ha generato il ritiro della patente.

Dunque, il rischio di perdere il lavoro può costituire un’eccezione per guidare con la patente sospesa (entro i dovuti limiti), ma non rappresenta un caso di emergenza. Secondo la Suprema Corte, non è possibile trasgredire il divieto di guida con patente sospesa quando esiste l’alternativa di chiamare un’ambulanza per il trasporto del malato in ospedale. Diverso è il caso, peraltro accettato dalla Cassazione, in cui il conducente si trovi in uno “stato di necessità che presupponga la presenza di una situazione di pericolo imminente di un grave danno alla persona e che non sia evitabile”. Uno di questi casi è il trasporto di un congiunto colpito da un infarto. In questo caso è possibile ovviare al divieto imposto dal Codice della Strada.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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