Sulla morte dell’operaio di 41 anni, caduto da un’impalcatura nel cantiere della Metropolitana di Napoli, tanti sono i dubbi, sollevati dai sindacati che da tempo sollecitano più controlli sulle misure di sicurezza.
Ciro Nappo, attribuisce questa morte a una irresponsabilità dell’azienda.
E sospetta che l’operaio lavorasse in “nero”. Si chiede: “ Come mai stava lì, il suo nome non risulta in cassa edile” .
Anche alcuni colleghi di lavoro dell’operaio morto sul colpo, dicono che le condizioni di sicurezza non vengono rispettate.
Inoltre denunciano le pressioni che sono costretti a subire perché il lavoro venga portato a termine a Dicembre, il mese in cui è stato stabilito verrà aperta la fermata della Metropolitana di Piazza Municipio
Questa fretta viene scaricata sui lavoratori, che devono lavorare anche di sabato. Uno degli operai non fa che ripetere: “ Qui sotto , tra gli scavi archeologici e le gru, di sabato non si sta qui, ma da un po’ di tempo si fanno turni anche nei prefestivi” .
Tanta rabbia e paura tra i colleghi dell’operaio morto, che temono anche per la loro vita a lavorare in queste condizioni: “ Quello che è successo a lui, può toccare anche a noi, ogni santo giorno”.
Intanto si indaga per accertare le eventuali responsabilità