Festa dei Gigli, On.Manfredi:”Bene riconoscimento ma ora fondi per tutte le feste della Rete”

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News10 Aprile 20144 min

“Bene riconoscimento Unesco, ora i fondi”. E’ quanto chiede il parlamentare del Pd, Massimiliano Manfredi per la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Santa Rosa di Viterbo e i Candelieri di Sassari, le quattro feste religiose della Rete delle grandi Macchine a spalla, entrate nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità come ufficializzato lo scorso 4 dicembre a Baku, in Azerbaijan. Il tutto attraverso un’interrogazione presentata al ministro della Cultura Dario Franceschini insieme ai parlamentari Pd Alessandro Mazzoli per la città di Viterbo, Giovanna Sanna per Sassari, Demetrio Battaglia per Palmi.

“La sottoscrizione comune di questa interrogazione – afferma Manfredi – dimostra la forte volontà da parte di tutti gli attori politici delle città coinvolte di fare squadra per il nostro grande patrimonio culturale e prova che è totalmente superata l’incomprensione che si era verificata tra Nola e Viterbo in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Nola – poi scusatosi – che aveva parlato della convenienza di stare nella Rete definendo poi la Festa di Santa Rosa più brutta di quella dei Gigli”.

“La legge 77 del 20 febbraio 2006 – ha ricordato Manfredi – include misure di sostegno economico, rivolte però al solo patrimonio materiale dell’umanità”. Con il decreto legge 91 del 2013 sui 49 siti italiani patrimonio mondiale Unesco, che ha modificato la legge 77 del 2006 si può usufruire delle risorse anche da parte di progetti generali di ‘riqualificazione e valorizzazione’, superando i precedenti vincoli. “Si tratta di manifestazioni che racchiudono la nostra storia, cultura, e tradizioni – conclude Manfredi – pertanto chiediamo al ministero fondi per la Rete delle grandi macchine a spalla italiane come per i siti del patrimonio materiale.

 

 

di seguito l’interrogazione

 

 

 

 

NTERROGAZIONE

 

Onorevoli Alessandro Mazzoli — Al Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.— Per sapere – premesso che:

Per “patrimonio culturale immateriale” si intende quell’insieme di pratiche sociali, rappresentazioni folcloristiche, espressioni orali, arti dello spettacolo e artigianato tradizionale, che contribuiscono a valorizzare l’identità dei popoli, a trasmettere il senso di continuità e a favorire il rispetto della diversità culturale e della creatività umana.

 

È stata istituita un’apposita Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, approvata il 17 ottobre 2003 dalla Conferenza Generale dell’UNESCO, entrata in vigore il 30 aprile 2006 e ratificata dall’Italia il 27 settembre 2007 con Legge n. 167.

Lo scopo della Convenzione, negoziata tra i 190 Paesi membri dell’UNESCO, è quello di rafforzare e istituzionalizzare il sistema di protezione delle espressioni cosiddette “intangibili”.

Per ciascuno dei vari ambiti delle tradizioni orali e immateriali, l’UNESCO propone programmi specifici di salvaguardia, incoraggiando gli artisti, gli enti pubblici e le associazioni non governative a identificare e  promuovere tale ricchezza.

 

Dal 2013 rientra nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO anche La Rete delle grandi macchine a spalla italiane, un’associazione – promossa nel 2005 dall’attuale coordinatrice e responsabile Patrizia Nardi – che include quattro feste religiose cattoliche:

la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Faradda di li Candareri di Sassari.

 

La Rete, quindi, fa ora parte della “Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity” andando ad aggiungersi alle arti precedentemente incluse nella lista dei Capolavori del patrimonio immateriale dell’umanità istituita nel 1999, quali i Liutai di Cremona, l’Opera dei Pupi Siciliani e il Canto a Tenores dei pastori della Sardegna.

 

Per finanziare programmi, progetti e iniziative, è istituito un Fondo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale costituito prevalentemente da contributi degli Stati Parte – da versarsi almeno ogni due anni -, da fondi stanziati dalla Conferenza Generale dell’UNESCO e da altri contributi, donazioni o lasciti.

 

La Rete delle grandi macchine a spalla non è solo emblema della spiritualità italiana ma anche una celebrazione capace di coniugare tradizione popolare e coesione sociale.

Al fine di mantenere, migliorare e pubblicizzare questa eccellenza immateriale – anche in qualità di vettore di sviluppo sostenibile a livello mondiale –  si rende necessario un più adeguato supporto finanziario.

 

La Legge n. 77 del 20 febbraio 2006 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella ‘lista del patrimonio mondiale’, posti sotto la tutela dell’ UNESCO” include misure di sostegno economico, rivolte però al solo patrimonio materiale dell’umanità.

 

Il decreto legge 91/2013 del 3 ottobre 2013 sui 49 Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO ha modificato la legge 77/2006, per poter ampliare gli utilizzi delle risorse anche per progetti generali di “riqualificazione e valorizzazione”, superando i precedenti vincoli.

 

Quali ulteriori disposizioni il Ministro interrogato intenda porre in essere affinché rientrino nelle misure di sostegno anche i siti del patrimonio immateriale, come la citata Rete delle grandi macchine a spalla.

 

Onorevole Massimiliano Manfredi

Onorevole Giovanna Sanna

Onorevole Demetrio Battaglia

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