Si è conclusa nel dramma la fuga di Emanuele De Maria, detenuto napoletano di 35 anni che si è suicidato gettandosi dalla terrazza del Duomo di Milano. L’uomo, che lavorava durante il giorno in un hotel a 4 stelle di Milano, era scappato venerdì dopo aver accoltellato un collega, Hani Nasr. Quest’ultimo, con ferite alla gola e al torace, era stato soccorso e salvato con una delicata operazione d’emergenza. Successivamente, De Maria era fuggito ma ha resistito fino alla mattinata della domenica. Poche ore dopo è stato ritrovato anche un secondo cadavere. Sarebbe quello di Arachchilage Wijesuriyauna, collega di De Maria con il quale si sarebbe incontrata poco prima di scomparire anch’ella. Gli inquirenti ora pensano che il 35enne abbia ucciso anche lei. Il suo corpo è stato ritrovato in un’area boschiva del parco di Milano Nord, aveva ferite di coltello al collo e segni di violenza sui polsi. De Maria era detenuto in carcere, ma da un po’ di tempo con permesso di lavoro come receptionist, per aver ucciso nel 2016 a Castel Volturno una 23enne tunisina, Oumaima Racheb. Era riuscito a fuggire all’estero, venendo arrestato nel 2018 e poi condannato a 15 anni di carcere.
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