Nato a Buenos Aires ma di origini italiane, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, è stato eletto Papa Il 13 marzo 2013. Sceglie “Francesco” come suo nuovo nome, in segno di completa dedizione al nuovo ruolo: Francesco è un religioso gesuita ma ha scelto di prendere il nome del fondatore dell’ordine dei francescani per continuare la sua opera e per fare della Chiesa una Chiesa “povera e per i poveri, vicino agli ultimi, sobria e distante dai lussi del potere”.
Rinuncia a vivere negli appartamenti pontifici e sceglie come residenza la modesta Casa di Santa Marta dove si prepara la cena da solo. Rinuncia alle vesti sfarzose, mette una semplice croce pettorale d’argento (e non d’oro).
Fin dall’inizio del suo Pontificato, Francesco rappresenta una frattura per il sistema vaticano, molto radicato nelle tradizioni del passato. Detta nuove norme e manifesta fin da subito l’intenzione di riorganizzare la Curia Romana: meno burocrazia e maggiore inclusione. Promulga le procedure per prevenire e contrastare il fenomeno degli abusi sessuali all’interno della chiesa cattolica. Apre la Chiesa ai gay, ai divorziati risposati. Non è nessuno lui per giudicarli.
Le sue azioni concrete lo hanno sempre contraddistinto fin da giovane. Volge le sue attenzioni verso i poveri e gli emarginati. Chiede alla Chiesa di essere casa aperta a tutti: il servizio per gli ultimi è un modo per essere più vicini a Dio. È sensibile alle ingiustizie sociali, fa suo il tema sull’immigrazione. Chiede ai grandi di essere più attenti a non far ripetere tragedie. È a difesa dell’ambiente, ne denuncia il degrado e l’ingiustizia sociale che ne deriva.
Mettersi al servizio dei più fragili, dei poveri, degli ultimi è ciò che ogni uomo di Dio, soprattutto se sta ai vertici della Chiesa, dovrebbe fare: essere pastori con addosso l’odore delle pecore. Papa Francesco mandava aiuti ovunque fino a toccare i quartieri più poveri del mondo, a volte ha pagato le bollette ai più bisognosi, ha aperto asili per far studiare i bambini poveri. Riesce, nel 2014, a far installare docce nei bagni sotto il colonnato di San Pietro per i senzatetto, rendendo il servizio così disponibile anche ai clochard che gravitano attorno al Vaticano. Inoltre, fa istituire anche servizi di barberia una volta a settimana e nei pressi del Vaticano ha aperto un dormitorio per i senzatetto. La struttura che mette a disposizione una trentina di posti letto è in Via dei Penitenzieri, strada che incrocia Borgo Santo Spirito.
Papa Francesco ha dedicato ogni energia e il suo tempo a servire la Chiesa e il mondo. Il suo impegno si è visto anche nei suoi viaggi, nei suoi incontri con le persone. Anche con una sua telefonata faceva sentire la sua presenza come una carezza sul viso alle persone più comuni. Non si è risparmiato fino all’ultimo giorno prima di lasciare, lunedì 21 aprile, la vita terrena: ha chiesto un giro sulla macchina, nella giornata di domenica di Pasqua, per salutare tutti e farsi salutare da tutti. È tornato tra la gente perché Papa Francesco è uno di noi. È morto un Uomo di bene. Ci lascia parole di coraggio e di Pace che speriamo vengono finalmente ascoltati da quei “grandi” che saranno presenti al suo umile funerale.