Un nuovo caso giudiziario scuote il mondo del calcio italiano, seppur non direttamente quello “giocato”. Lunedì 30 settembre, infatti, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Domenico Santoro, ha ordinato l’arresto in carcere di 16 persone e per altre 3 gli arresti domiciliari in una vasta inchiesta sulle tifoserie organizzate delle due squadre di calcio principali della città, ovvero Inter e Milan. In totale, sono indagate circa 40 persone per associazione a delinquere, estorsione e vari altri reati e, per alcuni, il reato contestato di associazione a delinquere è anche aggravato dal metodo mafioso.
Raramente un’indagine giudiziaria sugli ultras riguarda contemporaneamente così tanti esponenti di spicco delle tifoserie. Si tratta, in effetti, di Curve opposte ma con interessi comuni su biglietti e parcheggi, gadget, panini e tanti altri traffici, con contatti diretti, spesso ai limiti del ricatto, con le dirigenze sportive. Tra gli arrestati della Curva Nord figurano il capo Andrea Beretta (già in carcere a San Vittore per l’omicidio di Antonio Bellocco, ndr), il vicecapo Marco Ferdico e il nuovo reggente della curva Renato Bosetti. Tra le file rossonere, invece, tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare figurano tra gli altri, Luca Lucci, celebre per la foto con Matteo Salvini, Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez, e Islam Hagag, conosciuto come “Alex Cologno”, anche lui amico del rapper. Dalle indagini emerge un patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, che però nulla aveva a che vedere con la vita da stadio ma era nato per trarre profitti in contemporanea da tutto quello che generava il movimento allo stadio dei tifosi. Più grave il caso della frangia interista, in ogni caso, all’interno della quale, secondo la Procura, si era insediata la ‘ndrangheta.