Il giovane attore trentenne di Nola, Vince Vivenzio, ha calcato il red carpet all’81° festival del cinema di Venezia insieme ai big . Vince ha interpretato il ruolo del soldato nell’ospedale da campo nel film di Gianni Amelio “Campo di Battaglia“.
“Il successo si ottiene con grandi sacrifici, soprattutto se si vive in una cittadina di provincia“: così si racconta nella nostra intervista. La passione per il Cinema è stata precoce, fin da piccolo era il protagonista in tutte le recite scolastiche e ben presto ha compreso che il suo progetto di vita era recitare. Attestate le consuete difficoltà di seguire questo tipo di sogno in ambienti con limitati stimoli, e dopo aver fatto la solita gavetta, si è trasferito nella capitale con pochi soldi e tanti sogni. Ben presto però i sacrifici sono stati ricompensati con una serie di collaborazioni e piccoli ruoli, sia in Rai che al Cinema. A brave uscirà il film “Sissy“, per la regia di Eitan Pitigliani, prodotto da Rai Cinema Movie Production, in cui Vince Vivenzio ha un ruolo da protagonista.
Il vero debutto però è la partecipazione al film di Gianni Amelio, un maestro del Cinema, regista di grande talento che riesce a cogliere l’anima di ogni personaggio e trasferirlo sulla scena. Il film “Campo di Battaglia“ parla di un ospedale militare dove vengono ricoverati i feriti e in cui lavorano due ufficiali medici amici di infanzia. Se i soldati guariscono vengono rispediti al fronte, se si aggravano vengono mandati a casa. Ma c’è chi, traumatizzato dall’esperienza vissuta, pur di non tornare al fronte è pronto a mutilarsi. Vince Vivenzio ha il ruolo di un soldato campano, ma per interpretare questo ruolo ha dovuto affrontare un duro lavoro, perché il film presenta un dialetto arcaico dei primi del ‘900 diverso da quello attuale.
Per tradurre il testo nella lingua attuale Vince ha lavorato con un professore di Napoli che lo ha aiutato nella comprensione dei termini più astrusi. Una volta imparato il testo, per calarsi nella parte ha visionato una serie di filmati insieme ad un neuropsichiatra che cura lo shell-shock, una grave sindrome nevrotica che colpisce i militari al ritorno dal fronte. La visione è stata scioccante ma ha aiutato l’attore ad immedesimarsi nel ruolo, fino ad abbracciare il personaggio, empatizzare con lui e diventare il personaggio per un’interpretazione magistrale.
Non ci resta che augurare un forte in bocca al lupo all’attore nolano, invitando tutti i lettori ad andare a vedere il film. Per chi fosse interessato, il 20 settembre alle ore 20:30 il film sarà proiettato in particolare a Napoli, al cinema Filangieri, alla presenza del regista e del cast.