L’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini viene respinta dalla Giunta per le Immunità con 13 voti a 7. Hanno votato per la prosecuzione del procedimento Gregorio De Falco del Gruppo Misto, Pietro Grasso di Liberi e Uguali, Anna Rossomondo del PD e 4 membri del M5S; hanno votato a sfavore l’ex grillino Mario Giarrusso, la dissidente pentastellata Alessandra Riccardi, 5 membri della Lega, 4 di Forza Italia, 1 delle Autonomie e 1 di Fratelli d’Italia, si sono astenuti i 3 membri di Italia Viva. Il tribunale dei ministri di Palermo accusa Matteo Salvini di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio in riferimento ai migranti della nave Open Arms, bloccati a largo per alcuni giorni nell’agosto 2019. Il presidente della giunta, Maurizio Gasparri, aveva proposto che la richiesta di autorizzazione a procedere venisse respinta, proposta poi accolta con i voti appena descritti. Matteo Salvini era stato accusato già per il caso Diciotti (richiesta poi respinta, la Lega era ancora al Governo) e per il caso Gregoretti (richiesta approvata, l’udienza preliminare è prevista per ottobre), in questo caso l’ultima parola spetterà al Senato che accoglierà la relazione della Giunta e deciderà in definitiva se mandare o meno Salvini a processo.
Fondamentale, allo scadere, la scelta dei “renziani” di Italia Viva di non partecipare al voto ed astenersi:
Ci rimettiamo all’aula. Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti. La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati