Lausdomini, fluoruri e arsenico nei pozzi: il M5S sollecita un monitoraggio capillare della acque sotterranee di Marigliano

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News14 Maggio 20145 min

Prima lo SpazzaTour a Boscofangone e i numerosi interventi sul mancato risanamento delle aree inquinate nei pressi dei Regi Lagni, poi l’affondo sull’altissima concentrazione di diossine e furani nei suoli di via Lagnuolo, ora una nuova interrogazione parlamentare sulla sconcertante scoperta di fluoruri e arsenico in alcuni pozzi di Lausdomini. La drammatica situazione ambientale del comune di Marigliano in provincia di Napoli, compreso nel cosiddetto “triangolo della morte”, con bonifiche annunciate e mai realizzate, torna ancora una volta al centro dell’impegno politico del Movimento Cinque Stelle. Il vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti, al ministro della salute Beatrice Lorenzin e al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. L’obiettivo è quello di far luce sulla contaminazione delle acque di falda con pericolose sostanze nocive, come fluoruri e arsenico, riscontrate in elevate percentuali in diversi pozzi ubicati nelle contrade rurali di Lausdomini: Rapillo Capocuotto, Masseriola vecchia del bosco, Cappella via Masseriola. Una storia che parte nel 2008 e che Di Maio ha dettagliatamente ricostruito attraverso i documenti divulgati ma soprattutto incontrando la comunità della zona e raccogliendo le istanze degli abitanti. Proprio in quell’occasione nacque l’impegno di promuovere iniziative atte a stabilire la verità sui pozzi e sulle falde freatiche contaminate da sostanze dannose per l’ambiente e la salute umana. Sulla vicenda dei fluoruri e dell’arsenico nei pozzi di Marigliano ora il Governo è chiamato a fare piena chiarezza, rendendo note le cause e precisando la gestione di questo tipo di inquinamento. Allo stesso tempo il portavoce pentastellato chiede un monitoraggio capillare delle acque sotterranee di tutto il territorio di Marigliano e l’attuazione di quelle bonifiche promesse da decenni ai cittadini ma che nessuno – in questa disastrata zona della Campania – ha mai visto.

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04768

presentato da

DI MAIO Luigi

seduta n. 225

  LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il 3 dicembre 2008, a seguito di indagini chimiche condotte dall’Agenzia regionale di protezione ambientale della Campania (ARPAC) in alcune zone del territorio di Lausdomini nel comune di Marigliano (Napoli), fu accertata un’elevata e pericolosa concentrazione di fluoruri e arsenico nelle acque di falda;

   il 12 gennaio 2009 l’ARPAC trasmetteva al commissario di Governo per le bonifiche e la tutela delle acque nella regione Campania gli sconcertanti risultati delle indagini condotte su diversi pozzi ubicati nelle contrade rurali Rapillo Capocuotto, Masseriola vecchia del bosco, Cappella via Masseriola;

   il 20 agosto 2010, 19 mesi dopo, l’azienda sanitaria locale Na3 sud (ex Na/4) e la Provincia di Napoli chiedevano al sindaco di Marigliano di interdire l’uso dell’acqua dei pozzi interessati non solo per il bere e gli usi alimentari ma anche per l’irrigazione delle coltivazioni, nonché di vietare il consumo e la commercializzazione dei prodotti agricoli provenienti dai suoli già innaffiati e contaminati;

   il 14 settembre 2010, il sindaco di Marigliano emetteva una formale ordinanza di divieto e utilizzo delle acque inquinate, informando del pericolo anche il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;

   risulta però all’interrogante che, ad eccezione dei consueti provvedimenti amministrativi ritenuti, peraltro, carenti e inadeguati, il fenomeno sia stato gestito in modo pessimo dai vari attori istituzionali e con il passare del tempo completamente ignorato: ad oggi infatti a quanto consta all’interrogante non sono state predisposte iniziative e modalità per la bonifica e il risanamento delle falde dall’inquinamento chimico e batteriologico, non è stata garantita una corretta e trasparente informazione ai cittadini sui rischi, non è stata neppure avviata sul territorio una campagna di previsione e prevenzione nella diffusione dell’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali –:

   se i Ministri interrogati siano al corrente della contaminazione di fluoruri e arsenico ed altre sostanze potenzialmente nocive nelle acque sotterranee di Marigliano (Napoli), quali azioni di protezione della potabilità delle acque siano state adottate, quali misure di prevenzione della diffusione dell’inquinamento e di monitoraggio delle zone interessate siano state intraprese e quali ulteriori iniziative s’intendano assumere;

   di quali elementi dispongano circa le ragioni di ritardi, inefficienze e responsabilità relative alla mancata assunzione di interventi attenti e sistematici per il rientro dell’emergenza qualitativa delle acque sotterranee in questione anche alla luce del lungo periodo di commissariamento statale in materia di bonifiche e tutela delle acque;

   se non ritengano di dover promuovere, anche per il tramite del comando carabinieri per la tutela della salute, un monitoraggio capillare, con campionamenti, misurazioni, prelievi e analisi, delle acque sotterranee su tutto il territorio del comune di Marigliano (Napoli) per verificare la qualità delle acque medesime e individuare l’eventuale presenza di altre sostanze chimiche tossiche o nocive e valutare i rischi per la salute umana, l’ambiente e le attività agricole. (4-04768)

(Comunicato Stampa)

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