Nola: sequestrate 600 mascherine per bambini all’Interporto

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News15 Luglio 20203 min

Ancora un sequestro di mascherine. È successo a Nola, questa volta i DPI erano destinati ai clienti under 14. L’operazione dei carabinieri e degli uomini del Nas è avvenuta ai danni di un’impresa ubicata all’interno dell’interporto dove erano vendute oltre 600 mascherine lavabili formato “baby” con etichettatura recante un’erronea comunicazione al consumatore sulle informazioni utili alla valutazione e alla prevenzione dei rischi derivanti dall’uso del prodotto.

Ma i controlli dei Carabinieri del NAS sono stati fatti a tappeto su tutto il territorio di Napoli e provincia. Oltre 800 chili di alimenti sequestrati. Sanzioni per violazioni alle normative sulla tracciabilità alimentare. Tutela del consumatore e contrasto alla sofisticazione, due princìpi alla base dell’intensa attività dei Carabinieri del Nas di Napoli. Controlli serrati quotidiani, in città e nella provincia, con la preziosa collaborazione dei militari delle stazioni del Comando Provinciale di Napoli. Ingenti, come detto, i sequestri: oltre 800 chili di alimenti irregolari, 72 litri di vino e 2400 mascherine di protezione anti contagio.

A Napoli città sono state ispezionate decine di aziende e attività commerciali. In un panificio di Strada comunale dei Cavoni, sequestrati 30 chili di prodotti da forno privi di indicazioni sulla tracciabilità. Riscontrate anche carenze igienico sanitarie. Nel quartiere di Barra, in una salumeria, sequestrati 72 litri di vino bianco privi di qualsivoglia indicazione sulla tracciabilità.

In provincia sono molteplici le attività controllate. Nella cittadina di Quarto sequestrati 20 chili di prodotti – pane, panini e misto salumi – esposti in un supermercato senza informazioni sull’origine e la filiera produttiva.

Una farma-sanitaria di Pomigliano D’Arco è stata invece sanzionata perché aveva posto in vendita alimenti per neonati privi delle indicazioni sull’impresa fornitrice e sulla tracciabilità: 10 i chili di prodotti complessivamente sequestrati.

È nel comune di Ercolano l’ingrosso farmaceutico nel quale sono state sequestrate 1800 mascherine facciali “made in China” senza marchio CE e poste in commercio nonostante la procedura INAIL in deroga avesse dato esito negativo. Erano pubblicizzate come presidio anticovid pur essendo solo maschere antipolvere. Nello stesso comune i carabinieri del NAS hanno poi posto sotto sequestro 20 chili di alimenti – biscotti, pastiere, frutta secca, formaggi vari e legumi – sprovvisti di dati utili a ricostruirne l’origine e il luogo di produzione. Sanzioni anche per carenze strutturali del laboratorio di produzione e mancato aggiornamento del sistema di monitoraggio previsto dal manuale HACCP.

I militari hanno anche sequestrato 12 chili di misto salumi in vaschette sottovuoto privi di indicazioni sulla filiera di produzione, esposti in un attività commerciale di Grumo Nevano.

400 i chili di preparati e prodotti carnei sequestrati invece a Crispano, in un’attività di sezionamento di carni bianche: erano privi di informazioni utili a garantirne la rintracciabilità alimentare.

Anche il titolare di un minimarket di Castellammare di Stabia è stato sanzionato perché nella sua attività erano posti in vendita 82 chili di alimenti vari privi di indicazioni sulla tracciabilità. Nel corso della verifica igienico – sanitaria sono state rilevate carenze strutturali del punto vendita ed è stato riscontrato l’utilizzo ad uso alimentare di uno spazio non registrato sanitariamente.

Infine, mancanza di indicazioni sulla tracciabilità alla base di un sequestro effettuato dai Nas a San Giuseppe Vesuviano. In una locale industria dolciaria sono stati sequestrati 260 chili di confetti.

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