L’anno spettacolare dello sport italiano sembra non finire mai. Dopo gli innumerevoli successi in molte competizioni, una nazionale italiana è tornata a vincere gli Europei. Si tratta della Nazionale Femminile Basket Sorde. A guadagnare la prestigiosa medaglia d’oro è stata anche Giovanna Franzese, originaria di Nole ed Assistant Coach della spedizione italiana.
La competizione si è tenuta dal 15 al 23 ottobre a Pescara. Il percorso delle Azzurre, nonostante la vittoria finale, è stato dalla prima partita all’ultima in salita. Dopo aver battuto la Russia ai supplementari, l’Ucraina di solo una lunghezza, dominato la Polonia e battuto la Turchia favorita dai pronostici in semifinale, le Azzurre hanno nuovamente incontrato la Russia e l’hanno battuta superandola solo all’ultimo quarto.
“Stare in panchina a fianco di Sara Braida è piacere ed onore – ha affermato coach Franzese – Non credo che esistano allenatori perfetti ma in alcuni momenti, quando alleniamo insieme, ho la sensazione che la perfezione sia raggiunta. Insieme abbiamo trascorso ore a studiare le avversarie. A tenerci sveglie sono stati i caffè perchè non volevamo togliere tempo alla squadra. Ci siamo allenate tanto, a qualsiasi ora, abbiamo temuto per gli infortuni e ci siamo sentite al sicuro con Valentina Marchi, fisioterapista di indiscutibile bravura. Insieme abbiamo riso fino alle lacrime e cantato a squarciagola, abbiamo mangiato riso in bianco e pollo alla piastra, abbiamo condiviso amori e prese in giro, abbiamo portato le divise sudate in lavanderia e cercato passeggiate al mare per respirare meglio“.
“Questo Europeo non lo so ancora raccontare, forse devo ancora realizzare quello che è successo – continua Giovanna Franzese – Le nostre ragazze sono ancora incredule non riescono ancora a capacitarsi di cosa hanno fatto. Questo è l’Europeo oltre l’Europeo. Ora ho solo da dire grazie, oltre a Coach Sara Braida, a Beatrice Terenzi ed Elisabetta Ferri che hanno sostenuto la mia convocazione, a Fabio Gelsomini e a tutta la FSSI per la fiducia. Ma più di ogni altra cosa devo dire grazie a Simona, Simona, Giulia, Anna, Valentina, Noemi, Chiara, Chiara, Martina, Sara, Viola, Karola, Lolla, Irene. Grazie a tutte voi per aver provato a fare tutto ciò che è stato richiesto, per la determinazione e per tutto quello che i vostri sorrisi e lacrime mi hanno insegnato. Ora torniamo in palestra, tra i nostri ragazzi, a mangiare la frutta con i piccoli del minibasket. Una gioia così, un’emozione che è troppa per non scoppiarti dentro, non la dimenticherò mai”.