Sgomento e rabbia a Nola. Ignoti hanno profanato le tombe reali all’interno del complesso di Castel Cicala sull’omonima collina. La scoperta è stata fatta dai Frati Cappuccini di Nola, affidatari della struttura e della cappella per il culto a Santa Lucia e Sant’Agnello dal nobile Paolo Sallier de la Tour, duca di Castel Cicala. I frati hanno ricevuto una segnalazione da un gruppo di volontari che abitualmente curano gli ambienti ed hanno attivato le forze dell’ordine.
La triste scoperta è avvenuta nel tardo pomeriggio del primo maggio, in piena festività. Secondo una prima ricostruzione, i ladri hanno rotto una feritoia del planetario, calandosi da lì e poi hanno forzato una porta d’accesso al piazzale e successivamente si si sono recati in cappella forzando un’altra porta. A quel punto hanno fatto man bassa degli ex voto, le offerte a scopo votivo a Santa Lucia e Sant’Agnello per le grazie ricevute dai fedeli di Nola e non solo, rubandone più di 100. I ladri, poi, si sono successivamente interessati alle tombe reali profanandole e arrivando addirittura a rovesciare atterra un’intera urna con le cenere di un defunto. I locali, soprattutto quelli sacri, sono stati messi a soqquadro. I ladri credevano di poter trovare materiali preziosi ma hanno perlopiù arrecato danni, materiali e spirituali, trafugando oggetti piccoli e lasciando perdere oggetti di culto più voluminosi.
Si, perché per i frati, che hanno subito un colpo al cuore per quanto accaduto, la cappella all’interno di Castel Cicala è un luogo di culto molto importante. Valo lo stesso per i fedeli del territorio, sempre molto legati al sito e partecipi alle attività spirituali (la messa ogni 13 del mese) e molto devoti ai due santi. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia di Nola, oltre al nucleo di Polizia Scientifica nelle ore successive. Già nelle ore successive i frati e il guardiani Padre Raffaele Abagnale si sono attivati per ristabilire i luoghi di culto e puntano a garantire, come di consueto, gli appuntamenti spirituali mensili. La situazione appena verificatasi richiede, tuttavia, ora più che mai, l’intensificazione dei controlli anche in quell’area, periferica ma dall’alto valore sociale e culturale.