“Per l’area del parco archeologico ho usato un termine che è stato interpretato male. Dicendo che avevamo riconsegnato il parco alla città, intendevo dire che avevamo liberato l’area da quel muro di cemento che lo caratterizzava. Un parco di quella valenza che viene tagliato con un muro in cemento armato significa negare una bellezza alla città e restituirlo significa anche poterlo vedere“. Lo ha affermato il sindaco di Nola, Gaetano Minieri, in risposta al nostro intervento a margine della conferenza stampa di presentazione del piano di videosorveglianza comunale.
“Detto questo, il parco è stato affidato all’università, mancano gli ultimi atti per il protocollo d’intesa – ha continuato il sindaco – L’ateneo, utilizzando la sala Ottaviano Augusto per i prossimi due anni, ha assunto l’onere anche di curare il verde del parco. Sicuramente l’area dovrà essere offerta alla cittadinanza in maniera completa ma un parco del genere, con i reperti archeologici che ivi sono ospitati, non può essere aperto in maniera indiscriminata. Anche il parco, per noi, è un volano per l’economia locale. Spesso non siamo neanche consapevoli delle ricchezze di Nola. Dobbiamo riappropriaci di tutti questi valori e sfruttarli al meglio. Per la sala Ottaviano Augusto – ha concluso il primo cittadino – l’amministrazione ha in progetto di istituire la sede di un museo multimediale. Un museo che non accolga solo la Festa dei Gigli ma anche reperti archeologici e spunti su Giordano Bruno e Ottaviano Augusto. Se il progetto sarà finanziato partirà, questa nuova area aiuterà la nostra economia“.