Anche nelle zone rosse è possibile accompagnare i propri figli dai nonni?

Carolina Cassese Carolina Cassese15 Novembre 20204 min

Nel periodo di pandemia da Covid 19 è possibile accompagnare i propri figli dai nonni per poi andarli a riprendere al termine della giornata di lavoro? La risposta è positiva e ciò può avvenire anche nelle zone rosse. Tuttavia, ciò è «sconsigliato» dal momento che gli anziani devono evitare di avere contatti con altre persone per non essere contagiati. Il Governo ammette  lo spostamento per portare i bambini dai nonni solo in caso di necessità, ovvero se entrambi i genitori non li possono tenere con sè per motivi di forza maggiore. Secondo le disposizioni ministeriali, è infatti fortemente raccomandato far rimanere i figli a casa con uno dei due genitori che lavorino in smart working o usufruiscano dei congedi. Per concretizzare questa possibilità il Governo ha incentivato il ricorso allo smart working, sia nel pubblico che  nelle aziende private.

Per quanto concerne le scuole, invece, il Decreto Ristori permette al genitore lavoratore con figli conviventi e minori di 16 anni, tenuti a seguire le lezioni tramite didattica a distanza, di fare ricorso al  congedo Covid. Inoltre, è stato rinnovato il bonus baby sitter da 1.000 euro. In cosa consiste il congedo parentale? Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro attribuito ai genitori per prendersi cura del bambino nei primi anni di vita. Il l decreto-legge 8 settembre 2020, n. 111 ha concesso ai genitori lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato il congedo Covid-19 per quarantena scolastica dei figli. Tale congedo è indennizzato e permette ai genitori di astenersi dal lavoro,  durante il periodo di quarantena del figlio, qualora si siano verificati dei casi di Covid presso l’istituto che frequenta. I genitori possono fruire del congedo nei casi in cui non possano svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile. A usufruirne può essere uno solo dei genitori oppure entrambi ma alternandosi nei periodi di quarantena compresi tra il 9 settembre e il 31 dicembre 2020.

La circolare INPS 2 ottobre 2020 n. 116 indica le istruzioni amministrative in merito alla modalità di fruizione della misura. Leggiamola assieme. Secondo la circolare Inps “L’indennità per congedo parentale spetta per massimo sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino. In caso di adozione e affidamento solo preadottivo, sia nazionale che internazionale, il congedo parentale è riconoscibile per massimo sei mesi entro i primi tre anni dall’ingresso in famiglia del minore adottato/affidato.L’indennità è calcolata, per ciascuna giornata del periodo indennizzabile, in misura pari al 30% di 1/365 del reddito derivante da attività di lavoro a progetto o assimilata, percepito negli stessi 12 mesi presi a riferimento per l’accertamento del requisito contributivo“. Il diritto all’indennità si prescrive entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile. Il termine di prescrizione si interrompe se il richiedente presenta all’Istituto atti scritti di data certa (richieste scritte di pagamento, solleciti e così via).

Il pagamento dell’indennità è effettuato direttamente dall’INPS. Le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Gestione Separata (legge 8 agosto 1995, n. 335) possono richiedere il congedo parentale a condizione che:

  • siano iscritti alla Gestione Separata come lavoratori a progetto e categorie assimilate e non siano contemporaneamente percettori di pensione e iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • siano iscritti alla Gestione Separata in qualità di professionisti, di cui all’articolo 2, comma 26, legge 8 agosto 335/1995, e non siano titolari di pensione o iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • sussista un rapporto di lavoro ancora in corso di validità nel periodo in cui si colloca il congedo parentale;
  • sussista il requisito di almeno tre mesi di contribuzione effettivamente versata con aliquota maggiorata nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di congedo parentale indennizzabile, oppure – nel solo caso di fruizione di periodi di congedo parentale entro il primo anno di vita o dall’ingresso in famiglia del minore – possano far valere almeno tre mesi di contribuzione effettivamente versata con aliquota maggiorata, nei 12 mesi presi a riferimento ai fini dell’erogazione dell’indennità di maternità/paternità;
  • vi sia l’effettiva astensione dall’attività lavorativa.

Il diritto a fruire del congedo parentale da parte del padre iscritto alla Gestione Separata si configura quindi come un diritto autonomo rispetto al diritto della madre. I periodi di congedo parentale di entrambi i genitori, anche se fruiti in altra gestione o cassa di previdenza, non possono complessivamente superare il limite complessivo di sei mesi. La domanda va inoltrata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto. Se viene presentata dopo, saranno pagati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda.La domanda di congedo parentale può essere presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato. In alternativa, può essere effettuata tramite:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Cari lettori, non vi resta che navigare sul sito Inps per poter procedere all’invio della domanda per ottenere il congedo Covid.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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