Cosa succede se si occupa una casa per necessità? Ecco cosa dice la Legge italiana

Carolina Cassese Carolina Cassese9 Gennaio 20222 min

Avere una casa è un’esigenza fondamentale ma molti cittadini ne sono privi. C’è chi, ad esempio, si arrangia ed entra in appartamenti disabitati impossessandosene. I giudici hanno assunto un orientamento benevolo verso chi occupa case popolari per necessità ed escludono il reato in vari casi. La Corte di Cassazione ha annullato una condanna penale emessa nei confronti di due genitori in condizioni di estrema povertà e sfrattati che avevano occupato un alloggio popolare libero ma a loro non spettante, al fine di riparare i propri figli minori. In questo caso l’occupazione di una casa popolare è giustificato dallo stato di necessità, altrimenti costituisce reato.

Le “case popolari” sono alloggi concessi a chi non ha redditi importanti per permettersi una casa di proprietà o in affitto, o che per altri motivi, come malattie e infermità, vive in situazioni disagiate. I Comuni indicono dei bandi di concorso pubblico per partecipare all’assegnazione degli alloggi popolari, specificando i criteri e le condizioni di ammissione; tra tali criteri vi è il reddito. Per il calcolo del reddito esiste l’indicatore Isee-Erp. All’esito della procedura viene  predisposta dall’Amministrazione comunale una graduatoria in base alla quale le case popolari vengono assegnate; se non ci sono abitazioni libere, gli aventi diritto saranno inseriti in lista di attesa e godranno di alcuni sussidi economici. A seguito dell’assegnazione, i contratti di locazione sono stipulati con l’Ente proprietario e prevedono canoni di importo ridotto rispetto ai valori di mercato.

L’occupazione abusiva di una casa popolare costituisce reato di “invasione di terreni o edifici”, ma in alcuni casi questa condotta, pur essendo illecita, non è punibile a causa dello stato di necessità. Lo stato di necessità sopraggiunge quando un soggetto “ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona”. La recente sentenza della Cassazione, menzionata all‘inizio di questo articolo, ha trattato un caso di stato di necessità, ovvero, di una famiglia con figli minori che dopo lo sfratto aveva l’esigenza di trovare un’abitazione  per evitare di rimanere senza tetto e aveva deciso di prendere possesso di una casa popolare, senza attendere la che ci concludesse la procedura di assegnazione degli alloggi alla quale aveva partecipato. La Suprema Corte, ha  però sottolineato che per non esserci il reato devono sussistere, per tutto il tempo dell’illecita occupazione, lo stato di necessità e la presenza del pericolo.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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