“Patriot”, creata da Steve Conrad, è una serie tv che segue le vicende di John Tavner (interpretato da Michael Dorman), un agente segreto sotto copertura con l’incarico di impedire che l’Iran si doti dell’arma nucleare. Un argomento mai più attuale.
Ma John non è la classica spia: è depresso, scrive canzoni folk per raccontare verità segrete e si infiltra in una ditta di tubature come parte della sua copertura.
L’approccio di “Patriot” alla narrazione è volutamente eccentrico: le missioni non vanno quasi mai secondo i piani, i personaggi secondari hanno un forte spessore, stranezze e umanità che li rendono memorabili, il tono oscilla continuamente tra l’assurdo e il tragico.
“Patriot” riesce a essere divertente senza essere leggera. La comicità nasce spesso da situazioni grottesche, malintesi burocratici o decisioni assurde. Il tutto è supportato da una regia elegante e precisa, con piani lunghi, silenzi significativi e una fotografia poetica. John Tavner è il moderno antieroe perfetto: fragile, colto, disilluso e in lotta con i suoi obblighi morali. Attorno a lui figure interessanti come, ad esempio, un collega che ama troppo il suo cane, un detective lussemburghese ossessivo, il padre spietato che muove i fili da dietro le quinte. Da vedere.