Racket: avevano incendiato un bar per il pizzo, arrestati in 3

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News29 Dicembre 20202 min

Nella notte tra il 28 ed il 29 dicembre, a Gragnano ed Ariano Irpino, i Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato  esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica – nei confronti di 3 indagati (di cui 2 liberi e 1 già detenuto presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino), ritenuti responsabili, rispettivamente, dei reati di incendio e tentata estorsione in concorso.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotte dalla Stazione Carabinieri di Lettere e dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Castellammare di Stabia, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di uno dei cinque esecutori materiali dell’incendio doloso del Bar Sant’Anna di Lettere, avvenuto il 20 febbraio del 2019, e di accertare che l’episodio criminoso, commesso in concorso con altri soggetti, due dei quali minorenni, era diretto a costringere i titolari dell’esercizio commerciale a consegnare una somma di denaro di importo non precisato alla famiglia Apicella di Gragnano.

L’attività d’indagine, condotta mediante l’analisi  delle immagini  di numerose telecamere pubbliche e private e l’effettuazione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha permesso di accertare che l’azione criminale era stata pianificata nei minimi dettagli. Infatti, dopo aver effettuato una perlustrazione preventiva per studiare l’ obiettivo, quattro individui, in orario notturno, avevano alzato con un piede di porco la serranda d’ingresso dell’esercizio commerciale e con del liquido infiammabile avevano appiccato il fuoco sia alla serranda che ai locali interni, provocando l’annerimento del muro esterno dell’immobile e la parziale distruzione degli arredi del locale. L’azione criminosa avrebbe potuto avere anche conseguenze peggiori, in quanta nelle immediate vicinanze della serranda era stata posizionata una bombola piena di gpl la cui esplosione avrebbe potuto creare un pericolo per l’incolumità degli occupanti delle abitazioni adiacenti al bar.

In relazione al tentativo di estorsione, le investigazioni hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Rossano Apicella, già detenuto per altro, il quale, in concorso con un altro soggetto anch’esso destinatario della misura cautelare e di un minorenne, aveva dato mandato ai complici di costringere i proprietari del bar a saldare il proprio debito, visto che l’incendio non aveva sortito l’effetto sperato. I due indagati già liberi, al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, mentre al terzo indagato, già detenuto, il provvedimento e stato notificato presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino ove era ristretto.

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