Il Rione Gescal reagisce dopo l’inchiesta sul voto di scambio nel quartiere denunciato da Le Iene. “Siamo da sempre appartenenti ad un rione bistrattato, siamo sempre lasciati soli – si legge in una nota – Siamo costituiti dal 97% di persone perbene, lavoriamo e paghiamo le tasse, non abbiamo nulla a ché fare con questi soggetti per la vendita dei voti, che costituiscono il 3%.Noi vogliamo che la giustizia faccia il suo corso, fuori nomi e cognomi, e vogliamo gli arresti di questi personaggi puerili e squallidi. E’ vero, in Italia questo mal costume è diffuso e non indirizzato solo al nostro comune ed il nostro quartiere. Da quando esiste l’uomo, esiste il baratto, sia per il voto che per un posto di lavoro, sia per un documento al Comune che per costruire un muro, una casa o per semplici documenti per i quali è necessario rivolgersi a coloro a cui è stato dato il voto, visto che tutti i consiglieri ti fanno capire che un dovere sia un piacere. Invitiamo tutte le forze dell’ordine e le istituzioni ad andare avanti, denunciare e punire i responsabili“.
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