Le guerre di religione non si sono mai fermate. In ogni conflitto, recente o dello scorso secolo, ci sono stati sempre religiosi o fedeli uccisi a causa della fede. Ad Aleppo, in Siria, prima della guerra civile i cristiani erano circa 150 mila e ora sono meno di 30 mila. Molti di questi, emigrando altrove e non trovando la loro Chiesa, è molto probabile che non ritornino alla loro vecchia ritualità. Uno degli anni più “insanguinati” è stato sicuramente il 2022. Secondo i dati raccolti dalla fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, nel mondo vennero assassinati almeno 12 presbiteri, 5 religiose e sequestrati 51 tra sacerdoti e suore. L’emergenza, secondo i dati, era in Nigeria ma con una forte escalation anche in Nicaragua. Sempre in Africa, è stato ormai acclarato che nel “Genocidio del 1994” in Ruanda vennero trucidate in centinaia tra sacerdoti e religiosi. Secondo il dossier “La fede sotto le bombe”, invece, almeno 5 sacerdoti sarebbero stati uccisi nei territori strappati all’Ucraina dai russi ortodossi, 8 invece quelli fatti prigionieri. Infine, secondo i dati rilevati dalla Fides, solo dal 2001 al 2015 il totale degli operatori pastorali uccisi è stato di 365. Un vero e proprio “martirio”.
85