E’ diventata ormai prassi quotidiana “screenshottare” parti di conversazioni sul telefono o sui social ed inviarle. Ma è legale? Fare uno screenshot di una chat privata di per sé non costituisce reato in Italia. Conservare uno screenshot sul proprio dispositivo è legale, in quanto non esiste una legge che lo proibisca, a patto che non venga diffuso senza l’autorizzazione delle persone coinvolte. Tuttavia, la situazione cambia radicalmente nel momento in cui lo screenshot viene diffuso a terzi. In questo caso, si possono configurare diversi reati, a seconda del contenuto della chat e delle modalità di diffusione. Quando, quindi, la diffusione di uno screenshot di una chat privata è reato? Se lo screenshot contiene informazioni personali o dati sensibili (come orientamento sessuale, stato di salute, convinzioni religiose, ecc.) e viene diffuso senza il consenso degli interessati. In questo caso si può configurare il reato di violazione della privacy (articolo 616 del Codice Penale), soprattutto se la diffusione avviene attraverso mezzi di informazione al pubblico (social network, blog, gruppi ampi). Ancora, è reato se il contenuto della chat è offensivo e lede la reputazione di una persona, la sua diffusione a terzi (anche a una sola persona, ma con modalità tali da poterne raggiungere altre), poichè può costituire il reato di diffamazione (articolo 595 del Codice Penale). In questo caso, la pena è più severa se la diffamazione avviene attraverso la stampa o altri mezzi di pubblicità.
Altra fattispecie di reato può sussistere se lo screenshot contiene immagini o video a contenuto sessualmente esplicito e viene diffuso senza il consenso delle persone rappresentate, con il fine di recare loro danno, si configura il reato conosciuto anche come “revenge porn” (diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti – articolo 612-ter del Codice Penale). E’ reato anche quando la diffusione non autorizzata di dati personali contenuti nella chat può violare la normativa sulla protezione dei dati personali, comportando sanzioni amministrative e, in alcuni casi, responsabilità penali (Trattamento illecito di dati personali – Regolamento UE 2016/679 – GDPR e D.Lgs. 196/2003). Se il contenuto della chat contiene minacce e lo screenshot viene diffuso per intimorire la persona offesa, inoltre, si può
configurare il reato di minaccia (articolo 612 del Codice Penale).
In sintesi, fare lo screenshot per uso personale (conservarlo sul proprio telefono) solitamente non rappresenta reato. Diffondere lo screenshot senza il consenso di tutte le persone coinvolte può, tuttavia, essere reato se il contenuto lede la privacy, la reputazione, contiene materiale sessualmente esplicito o altri elementi penalmente rilevanti.
In conclusione, cosa si può fare in caso di diffusione non autorizzata? La persona lesa può presentare una querela alle autorità competenti (Polizia, Carabinieri, Procura della Repubblica) fornendo lo screenshot come prova ed è possibile agire in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti. È sempre consigliabile prestare molta attenzione a ciò che si condivide nelle chat private e alle conseguenze che la loro diffusione potrebbe avere a livello legale. In caso di dubbi, è opportuno consultare un avvocato.