Prima sentenza per il killer di Santo Romano. Il giovane calciatore 19enne era stato ucciso a colpi di pistola lo scorso novembre in una piazza a San Sebastiano al Vesuvio, alle porte di Napoli. Il ragazzo, calciatore del Micri militante nel campionato di Eccellenza, era stato coinvolto in una lite per futili motivi nel tentativo di difendere un amico. Il killer, un 17enne di Barra, popoloso quartiere di Napoli, aveva estratto una pistola e fatto fuoco in mezzo alla gente. Nella giornata del 29 arile si è tenuto il processo con rito abbreviato. Per il ragazzo è arrivata la condanna a 18 anni e 8 mesi per omicidio, tentato omicidio e possesso di armi (la richiesta del PM era di 17 anni). Fuori l’aula del tribunale sit-in di giovani studenti, amici e di parenti. E proprio questi ultimi, tramite dichiarazioni alla stampa sul posto, hanno mostrato tutto il loro disappunto. “Oggi la Giustizia ha fallito di nuovo, infliggendo solo 18 anni e 8 mesi accuse del genere. La Giustizia fallisce, così i minori continueranno a delinquere e ammazzare”: questo lo sfogo di Mena De Mare, madre di Santo Romano.
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