Il sottosegretario Siri indagato per corruzione, il PD fa partire la mozione di sfiducia

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News21 Aprile 20192 min
ARMANDO SIRI SOTTOSEGRETARIO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI - ARMANDO SIRI AL RADUNO NAZIONALE DEI COMITATI FLAT TAX DI FIRENZE - fotografo: lo debole imagoeconomica

Settimana turbolenta tra le frange governative italiane.

Il sottosegretario ai Trasporti in quota Lega, Armando Siri, è indagato per corruzione. Il padre della Flat Tax, con un patteggiamento per bancarotta alle spalle, avrebbe ricevuto una mazzetta in una transazione in cui è coinvolta anche la famiglia Arata, a contatto con alcune famiglie imprenditoriali citate in indagini sui business del latitante Matteo Messina Denaro (QUI la ricostruzione de L’Espresso). Il M5S ha chiesto le dimissioni di Siri, la Lega lo difende, le indagini continuano. Il PD, nel frattempo, fa sapere che presenterà mozione di sfiducia al Governo alla riapertura degli uffici parlamentari.

Altra questione che tiene banco è la situazione debitoria di Alitalia, che ormai si fa sempre più pressante. L’indiscrezione degli ultimi giorni è di quelle sorprendenti: la famiglia Benetton, attaccata dal Governo dopo il crollo del ponte Morando a Genova, sarebbe coinvolta nella ricapitolazione della compagnia di bandiera del governo italiano per salvarla. Per ora arrivano smentite, se ne saprà di più nelle prossime settimane.

Vacanze di Pasqua, che in ogni caso, sono arrivate anche per i due vicepremier che, sui loro profili social, hanno postato le immagini dei loro momenti festivi. Di Maio è in Sardegna con la fidanzata, i social si sono sbizzarriti con delle meme sulla sua vacanza da sub in Sardegna postando frasi del tipo “Come ti sentiresti se non ti facessero salire sulla barca?“. Più diretto il vicepremier Salvini che si è fatto fotografare con in mano un mitra. La foto, postata dal suo comunicatore Luca Morisi, è stata aspramente criticata da Roberto Saviano.

Manifestazione in piazza Madonna di Loreto a Roma per salvare Radio Radicale. Il Governo ha intenzione di non rinnovare la convenzione che ne garantiva la sopravvivenza. Con essa, negli scorsi anni Radio Radicale ha potuto trasmettere le sedute parlamentari, così come la registrazione delle commissioni, dei convegni, dei congressi di tutte le forze politiche e dei principali processi nelle aule giudiziarie.

 

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