“Surrealismo”: la suggestiva raccolta di poesie italo-ispanica di Tempra Edizioni

Vittorio Paolino Pasciari Vittorio Paolino Pasciari5 Settembre 20215 min

 La casa editrice Tempra Edizioni di Ariano Irpino è un’autentica fucina di rivelazioni per scrittori emergenti che già in due occasioni (Emblema Narrativo e Racconti Noir) abbiamo avuto modo di segnalare. La letteratura non è fatta solo di prosa ma anche, per non dire prima di tutto, di poesia. Ed è appunto una raccolta di componimenti che oggi vogliamo proporvi. Una suggestiva raccolta italo-ispanica in onore di un genio controverso: “Surrealismo”.

LA RACCOLTA Il volume si compone di due sezioni: poesie (A) e illustrazioni (B) a tema di vari autori (30, ovvero 25 più 5) e desta interesse internazionale in quanto risulta bilingue italiano-spagnolo. La traduzione dei testi è stata curata da Laura Graziani ed il volume è stato realizzato a seguito del Concorso Artistico Letterario “Surrealismo: il genio controverso di Salvador Dalì” conclusosi il 20 giugno 2021.

ANALISI Il movimento artistico e soprattutto l’autore omaggiati in questo singolare volume lasciano subito intendere che un tentativo di comprensione razionale è arduo quanto inutile. Ciò che ognuno, poeta e illustratore, propone al lettore viene espresso e descritto con un sapiente e suggestivo uso delle parole (similitudini, metafore, adúnata) e del disegno che delineano, fedeli allo stile del genio ispanico, emozioni interiori e visioni oniriche. La superficie è leggibile, ma la sostanza sfugge ad ogni razionale tentativo di comprensione e, per assaporare meglio il potere dell’arte, è meglio lasciarsi semplicemente investire dal talento degli autori.

“Automatismo psichico puro,

attraverso il quale ci si propone di esprimere,

con le parole o la scrittura o in altro modo,

il reale funzionamento del pensiero.

Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.”

(André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924)

ARTE E INCONSCIO Come movimento artistico e letterario d’avanguardia il Surrealismo si affermò negli anni ’20 del Novecento in Francia, con il manifesto del poeta-critico André Breton (1896-1966) e poi in ogni forma di arte, dalla pittura fino al cinema. Fortemente influenzati dalle teorie relative all’interpretazione dei sogni elaborate dal dottor Sigmund Freud (1856-1939), i rappresentanti di questo nuovo movimento mirano ad esprimere una “realtà superiore” rifiutando la logica razionale e ricorrendo all’inconscio, all’irrazionalità, al sogno e alla follia per rivelare gli aspetti più profondi della psiche, a loro parere quasi del tutto ignorati dalla civiltà moderna. La componente metafisica, espressa mediante accostamenti inediti di oggetti, permette ai surrealisti di creare opere dall’atmosfera densa di ambiguità e cariche di mistero. L’attenzione rivolta a porre in essere la metamorfosi tramite deformazioni irreali conduce lo spettatore, e il lettore, verso nuovi significati oltre il visibile.

 L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.” (Salvador Dalì)

GENIO ALLUCINATO Oltre che uno dei più rappresentativi esponenti del movimento surrealista, il marchese Salvador Dalì (1904-1989) è stato uno degli artisti più eccentrici, stravaganti, vistosi e controversi della storia dell’arte contemporanea. Egli considerò l’arte come sfogo della sua “paranoia”, reso al massimo grado secondo il processo da lui definito “paranoia critica”, ovvero un metodo spontaneo di conoscenza irrazionale basato sull’associazione critico-interpretativa dei fenomeni deliranti. Rappresentazioni oniriche e morbose ove figurano paesaggi allucinati e allucinanti, deserti popolati da personaggi simbolici carichi di significati e allusioni sessuali, contesti segnati da ossessioni di impotenza o disfacimento. L’esibizionismo di Dalì tra sfarzo, eccesso e contraddizione, caratterizzò tutta la sua vita e fu uno strumento di liberazione da quei fenomeni allucinatori, da quelle visioni e ossessioni che lo tormentavano.

ARTE PER VIVERE Per poter ricordare, mai come adesso, il potere ineguagliabile dell’arte e soprattutto della poesia basta citare, sempre con grande piacere, le parole di un indimenticabile professore, attore e uomo scomparso troppo presto:

Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino.Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana, e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.(Robin Williams)

La tragica realtà della pandemia che purtroppo ancora stiamo vivendo (NON È AFFATTO FINITA!) ha messo a nudo, più spietata che mai, la debolezza di una (in)civiltà avvelenata dall’ossessione razionale di una società  iperconsumistica che va sempre e solo in cerca del profitto venefico e finisce logorata dall’abuso di ciò che è utile a scapito di ciò che davvero rende vivi. E mentre tutto sembra andare in un degrado irreversibile agli occhi di chi è consumato dai falsi idoli dell’inutile apparenza, è naturale e salutare per gli animi in estinzione che ancora credono nella cultura vera, quella composta di pagine scritte (CARTACEO NON SI BATTE!) e arte in ogni sua forma, ritrovare e far ritrovare quella forza di volontà per andare avanti che sta dentro ognuno di noi e che solo nei momenti di massima difficoltà ci ricorda che siamo esseri umani e non numeri di un sistema binario per fare soldi non digeribili (SOLO CADENDO CI SI RIALZA!).

La raccolta è disponibile dal 31 agosto sul sito https://www.tempraedizioni.com/.

SUGGESTIONE DA SCOPRIRE.

Vittorio Paolino Pasciari

Vittorio Paolino Pasciari

Classe '86, nolano DOC. Laureato in Lettere Classiche, appassionato di cinema, letteratura e teatro.

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