Trump e Musk: come cambia la politica americana?

Trump ha già annunciato la sua squadra di Governo

di Redazione Zerottouno News

Donald Trump non è ancora stato proclamato Presidente ma ha già comunicato le sue nomine governative. In attesa degli iter burocratici, il tycoon ha già diffuso i primi nomi. Non può mancare, ovviamente, il miliardario Elon Musk che lo ha sostenuto con veemenza. Per lui è arrivata la nomina al Dipartimento per l’Efficienza del Governo, ma molti analisti ritengono che sarà molto più influente e presente e le dichiarazioni sui giudici italiani già ne sono una conferma. Il Dipartimento, creato proprio nel secondo governo di Trump, è stato già definito come un nuovo “Progetto Manatthan” (il programma di ricerca che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche, ndr). Musk avrà così ampi poteridi supervisione e intervento sulle spese di tutte le agenzie federali puntando a tagli di miliardi di dollari alla spesa nazionale. Con questa nomina è verosimile pensare che il patron di Tesla avrà maggiori benefici nella gestione delle sue aziende private.

Assieme a Musk, il tycoon punta a formare una squadra di governo fedele, accondiscendente e allineata alla sua agenda di governo. Trump dovrà gestire delicate situazioni internazionali, dalla guerra in Ucraina fino al conflitto arabo-israeliano, passando per la gestione della crisi migratoria e i rapporti con la Cina, senza dimenticare la politica interna con l’analisi dell’inflazione e del debito pubblico.

Wired ha analizzato di recente i rumors e le dichiarazioni negli States per elaborare una squadra di Governo già abbastanza definitiva:

  • Susie Wiles sarà la prima donna capo di gabinetto della storia americana, ovvero il nostro omologo primo ministro.
  • Marco Rubio, dopo essere stato fervente oppositore di Trump, diventerà Segretario di Stato, simile al nostro ministro degli Esteri, passando quindi dalla Commissione Intelligence del Senato alla guida della diplomazia americana. Anche per lui, come per Trump, ci sono posizioni estreme contro Cina e Iran.
  • Kristi Noem sarà alla guida del Dipartimento della Sicurezza Interna, occupandosi di vari settori, dal controllo delle frontiere all’antiterrorismo. La governatrice del South Dakota ha sostenute le riforme anti-Covid di Trump, rifiutando il lockdown e le restrizioni nel suo Stato, ha avuto posizioni estremamente conservatrici su immigrazione e diritti civili, ed è nota per aver ucciso un cucciolo di cane.
  • Matt Gaetz, noto per le sue battaglie contro l’establishment repubblicano, sarà procuratore generale degli Stati Uniti, la massima carica del Dipartimento di giustizia, diventando il principale consulente legale del presidente, con il potere di avviare indagini federali e dirigere un dipartimento di oltre 100.000 dipendenti.
  • Tulsi Gabbard, ex militare, è la nuova direttrice della National Intelligence e coordinerà anche Cia e Nasa.
  • Mike Waltz sarà il Consigliere per la sicurezza nazionale, figura chiave per il coordinamento della politica estera e di difesa americana. Ex colonnello delle forze speciali, è noto per aver sostenuto la necessità di un confronto diretto con la Cina e per aver criticato duramente il ritiro dall’Afghanistan.
  • Tom Homan è stato confermato tornerà con Trump a portare avanti la controversa politica della tolleranza zero per gli immigrati.
  • Stephen Miller, l’ideologo dell’ala più radicale del trumpismo, sarà vice capo di gabinetto.
  • Robert F. Kennedy Jr, figlio di Bob Kennedy e nipote del presidente Jfk, sarà il prossimo segretario della Sanità.
  • Dr. Oz, medico spesso criticato per le sue posizioni pseudo-scientifiche e star della tv, è il nuovo amministratore dell’agenzia federale che si occupa di fornire assistenza e assicurazioni sanitarie pubbliche.
  • Elisa Stefanik sarà l’ambasciatore all’Onu ed è attualmente il numero tre dei Repubblicani alla Camera.
  • Al Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa, arriva Pete Hegseth, ex conduttore televisivo di Fox News e veterano, con zero esperienza nel mondo della difesa e molto critico verso Unione Europea e Nato.
  • Lee Zeldin guiderà l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa). Risulta essere tra i più noti negazionisti del cambiamento climatico.

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