Date ad Arek ciò che è di Milik, quel che gli spetta di diritto: le prime pagine dei giornali, le copertine dei talk show, l’abbraccio collettivo dell’opinione pubblica che l’aveva criticato mettendone in dubbio qualità, doti, quel destino avverso, la sfortuna che s’era accanita contro questo ragazzotto di anni ventiquattro che non ha mai smesso di crederci. L’exploit del momento, quattro reti in tre partite di campionato, è un riscatto parziale, la carriera 2.0 che riparte dai gol, quelli che Milik ha sempre fatto, anche prima dell’infortunio, tra uno stop e l’altro, dopo ogni lungo digiuno da calcio che sembrava interminabile.
E il Napoli delle rinnovate ambizioni europee, fuori dalla Champions ma convinto di poter far strada in Europa League, s’aggrapperà al suo bomber e ad un tridente, quello del Napoli, che in stagione ha segnato più di quello juventino. Ventotto gol per Insigne, Mertens e Callejon, ventisette per CR7, Mandzukic e Dybala: la diapositiva in cifre di un reparto fertile che non ha bisogno d’acquisti ad effetto. Ecco perché Ancelotti glissa sul ritorno di Cavani, tutela il patrimonio Arek e volge lo sguardo al futuro, lavora per ridurre il solco di otto punti dalla Juve e ci proverà anche all’imbrunire di questo insolito 2018 che volge al termine.
Tre gare in una settimana per il Napoli, che giocherà sabato con la Spal, mercoledì con l’Inter nel giorno di Santo Stefano e poi ancora sabato contro il Bologna, ultima gara prima della pausa invernale che durerà tre settimane. Nove potenziali punti a disposizione per avvicinarsi alla Juve e una rosa profonda che riscopre il talento di Simone Verdi, di rientro due mesi dopo per infortunio, oltre a quello di Ghoulam, che già sfreccia sulla corsia mancina. Sarà un Natale speciale.
Fabio Tarantino
Giornalista e speaker, voce di Radio Punto Zero
