Avevano creato una vera e propria organizzazione che, divista tra Bolzano e Napoli, “arruolava” macellai napoletani o extracomunitari per produrre speck in Alto Adige, attraverso fittizi contratti di appalto e pagamenti in nero compensati da fatture false, che permettevano alle aziende di truffare il fisco e di disporre a proprio piacimento della forza lavoro, a seconda di quale fosse la tendenza del mercato, risparmiando su eventuali momenti di calo della richiesta. A scoprire il complesso...