Negli ultimi 12 mesi i carabinieri di Napoli e Provincia hanno sequestrato quasi 3 tonnellate di stupefacenti. La varietà di sostanze sotto chiave è indicativa della domanda di mercato e della capacità economica del cliente “tipo”. Ogni sostanza ha un suo piazzamento sulla rete di vendita, un prezzo differente proporzionato alla qualità, al taglio, ma soprattutto un bacino d’utenza variegato. L’economicità dell’hashish e della marijuana potrebbe giustificare la loro capacità attrattiva e, dunque, la preponderanza nei verbali di sequestro.
Oltre il 92% della droga sequestrata quest’anno dai Carabinieri del Comando Provinciale partenopeo (e il dato è spesso coerente anche negli anni scorsi, ndr) è rappresentato da questo binomio. E il motore non è solo economico. La percezione sociale per queste droghe può essere meno negativa rispetto a quella della cocaina, specie considerando i mutamenti culturali che hanno portato a una maggiore accettazione nella comunità. Cannabis e hashish possono essere prodotte localmente, i costi di distribuzione sono più bassi e ciò può rendere più semplice la diffusione su vasta scala.
Discorso differente per la cocaina, alla cui base c’è una complessa catena di produzione e distribuzione, il più delle volte delocalizzata oltre le frontiere nazionali e internazionali. Come inquadrare, dunque, i tre arresti eseguiti dai militari del nucleo operativo della compagnia di Napoli Stella? La straordinaria e (quasi) inedita molteplicità di droghe rinvenute in un appartamento nel cuore di Forcella, inserisce il sequestro in una nicchia esclusiva di mercato.
Una piazza per quell’8% di clienti dal portafogli più gonfio, in cerca di uno “sballo” diverso. I carabinieri hanno scoperto una sorta di laboratorio in via San Nicola dei Caserti, un vicolo nel centro storico di Napoli dove anche un’auto avrebbe difficoltà a passare. Il movimento attorno a quell’abitazione studentesca prometteva nulla di buono e, dopo giorni di appostamenti, i militari hanno individuato il luogo dove questo fermento era concentrato. Il blitz è stato fulmineo. Tre le persone finite nei guai, ognuna in possesso di un “portafoglio” di stupefacenti variegato.
E partiamo proprio da quello, dalla droga rinvenuta.
Oltre alle consuete marijuana, cocaina, hashish (in quantità importanti), i carabinieri hanno trovato oltre 200 grammi di 2CB. La “cocaina rosa”, la droga dei ricchi il cui costo per dose può raggiungere i 400 euro. 38 francobolli di LSD, un metodo di assunzione in questa provincia poco diffuso. Le dosi, generalmente dei bollini di carta assorbente, vengono poggiate sulla lingua e assorbite più rapidamente. L’elenco si arricchisce di polvere di funghi allucinogeni e ketamina, un farmaco anestetico che assunto in dosaggi incontrollati produce effetti psichedelici molto più potenti dell’LSD.
E ancora decine di dosi di “speed”, un mix di caffeina e amfetamine che può indurre ad attacchi celebrali, allucinazioni, arresti cardiocircolatori e allo stop dei reni. Poi ecstasy in pasticche, MD in cristalli e oltre un chilo di magnesio, sostanza utilizzata per il “taglio”. In manette un’analista finanziario di 32 anni di Gaeta, un 37enne di origini casertane e un 27enne napoletano. Tutti incensurati, ora sono in carcere e dovranno rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio.