di Francesco Amato Al seminario vescovile di Nola avrà luogo il prossimo 25 maggio l’evento “Cena al buio”. Nella sala del refettorio completamente oscurata, i partecipanti saranno serviti da personale non vedente per vivere un’esperienza unica . Un’esperienza che mette in evidenza il rito simbolico della cena che viene vissuta senza vedere, entrando in contatto con le mani e la voce di chi vive al buio tutti i giorni.
L’intero contributo sarà devoluto all’acquisto di ausili tiflotecnici destinati al sostegno e supporto dell’istruzione ed educazione dei bambini iscritti all’Unione Italiana Ciechi e degli ipovedenti del territorio.
Questo evento rappresenta un’opportunità per comprendere l’importanza dell’essenziale che è invisibile agli occhi.
Questo genere di manifestazioni riscuote generalmente largo consenso poiché le disabilità, spesso aumentate, vengono abbattute invece da persone che dimostrano di saper cogliere più aspetti dell’ambiente che ci circonda di quanto non possa fare qualcun altro.
La cena sarà riservata ad un massimo di 60 partecipanti e la prenotazione è obbligatoria.
Partecipare potrebbe allargare gli orizzonti di molte persone perché, infondo gli occhi sono ciechi, bisogna cercare con il cuore (Antoine de Saint-Exupéry).
Francesco Amato
Classe 1998, studente di Lingue e Letterature Straniere all'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di musica, comunicazione digitale e giornalismo. Giornalista pubblicista dal 2020. Una frase che lo identifica? "Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa”.
previous
Nola: salta il consiglio comunale, tutti i banchi vuoti
next