All’indomani dell’annuncio sull’apertura di uno sportello per tutelare i diritti di gay e lesbiche, che si troverà nei pressi dell’Università Federico II, parte dell’opinione pubblica ha reagito polemicamente a questa nuova idea del Sindaco di Napoli, che sembra essere per alcuni, un ennesimo tentativo di aggirare i problemi della parte più malata della città: i disoccupati , i giovani delle zone più degradate, che vivono ai margini di ogni possibilità di inclusione sociale e per i quali le parole e le idee che richiamano i diritti, suonano quasi come una beffa.
Ma il rapporto di sfiducia verso ogni iniziativa del Sindaco, è una storia lunga tutta la serie di propositi e promesse non mantenute e soprattutto di aspettative della cittadinanza disattese, come dimostra una lettera, a un giornale di un grande gruppo editoriale, che sottolinea quanto lo sdegno di De Magistris contro la Regione per non aver ricevuto i manifestanti, abbia sapore di retorica e sia dunque fuori luogo.
Il Sindaco aveva rinfacciato alla Regione, la sua mancanza di sensibilità umana: “Erano persone che chiedevano, nel bene e nel male, il rispetto dei loro diritti, e in quanto tali andavano ascoltati come avrei fatto io”.
Queste furono, qualche giorno fa, le parole di De Magistris, che forse al momento di pronunciarle, non ricordava le manifestazioni tenutesi a Napoli, il 4 e il 10 aprile del 2013.
I manifestanti protestarono sotto il Palazzo San Giacomo, contro i dispositivi di traffico stabiliti dal Comune che avevano causato tanti disagi alla cittadinanza.
Questi manifestanti furono ignorati, derisi e offesi dal Comune che li definì: Boghesia mafiosa”
