I Carabinieri della Compagnia di Nola, insieme a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli, hanno effettuato mirati controlli per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso (lavoro a nero) nei Comuni di Cimitile, Nola e Liveri.
Sospesa l’attività di un supermercato di un noto marchio a Cimitile: dei 9 dipendenti 2 erano a “nero”; rilevate dai militari anche violazioni penali alla normativa sulla sicurezza. I dipendenti non erano stati sottoposti a visita medica nè formati sulle normative di sicurezza sui posti di lavoro; applicate sanzioni per circa 11.500 euro.
Dei 27 lavoratori di un supermercato di Nola, invece, 4 erano senza contratto. Numerose le violazioni amministrative e penali alla normativa sulla sicurezza e la formazione del personale: di circa 64.500 euro la sanzione comminata. Per le violazioni accertate nei due punti vendita è stata denunciata una 55enne di Cimitile, amministratore unico delle società proprietarie degli esercizi commerciali controllati.
Inoltre, i Carabinieri della stazione di Carbonara di Nola hanno scoperto un opificio completamente abusivo. La titolare, una 47enne del posto, aveva adibito il suo garage a laboratorio tessile ed è stata sorpresa dai militari a impiegare 10 lavoratori, quasi tutti italiani, senza contratto. La donna è stata denunciata anche per gestione di rifiuti non autorizzata e per aver modificato, senza alcuna autorizzazione, la destinazione d’uso del garage ad esercizio commerciale. Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative per 32.000 euro, mentre l’attività è stata sospesa e il locale posto sotto sequestro.
I Carabinieri della stazione di Roccarainola, invece, hanno effettuato controlli con personale dell’A.S.L. Napoli 3 sud – Dipartimento di prevenzione presso un cantiere edile nel cimitero cittadino. Hanno denunciato il titolare di una ditta edile, un 32enne di Marano di Napoli, per aver impiegato due operai su impalcature alte 3 metri, prive di parapetti laterali anticaduta, e il titolare di un’altra ditta, 32enne del posto, poiché svolgeva lavori edili su una lapide senza indossare le scarpe antinfortunio.