Mattarella: gli italiani lo ringraziano, ma la Politica ha fallito

di Carmelo Russo

Habemus Presidente. Sergio Mattarella torna in pista e salva l’Italia ormai in balìa di una classe politica in stato confusionale che in 7 scrutini non era riuscita a mettersi d’accordo su un nome, possibilmente giovane, autorevole e magari donna. Belloni, Casellati, Nordio, Pera, Maddalena, Casini, di nomi se ne sono fatti tanti ma uno solo era costantemente scelto dai parlamentari in ogni scrutino (seppur senza maggioranza): Sergio Mattarella. Lo hanno aspettato, fin quando non si fosse deciso. Alla fine, un po’ riluttante, un po’ nostalgico, ha scelto di tornare e risolvere i problemi: “Se serve ci sono, anche se avevo altri piani“.

Il Presidente, eletto con il secondo maggior numero di voti nella storia delle elezioni presidenziali, voleva ritirarsi a vita privata ma il richiamo dello Stato è risultato troppo forte. Forse neanche lui immaginava che ci fosse un tale stallo, che in una settimana e più nessun leader politico riuscisse a trovare un nome. E’ bastato un pomeriggio, è bastato un si, l’accordo è stato trovato in men che non si dica.

I giorni difficili trascorsi per l’elezione alla Presidenza della Repubblica nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando, sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e, naturalmente, devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini“. Poche parole ma di grande spessore istituzionale. Sergio Mattarella, oltre ad essere un uomo che stimola tantissimo affetto negli italiani, è anche la miglior personalità che potessero avere.
Sergio Mattarella di nuovo presidente è un’ottima notizia per gli italiani ma non per la classe politica, che ne esce sconfitta, risultando ancora una volta inconcludente e pasticciona. Ne esce vincitore Draghi, che detiene ancora il ruolo di timoniere, ne esce rafforzata nelle alleanze il centro sinistra, ne esce spaccato il centrodestra, ne esce distrutto Forza Italia, ne esce migliorata Giorgia Meloni (alla quale non si può dire che negli ultimi anni abbia peccato di coerenza), ne esce nuovamente rafforzato politicamente Renzi che, seppur senza un consenso politico esteso, si dimostra ancora capace di poter direzionare le trame politiche italiane, ne esce ridimensionato Salvini, ormai Capitano di un centrodestra che esiste solo nei suoi sogni.
La scelta di Mattarella è stata la più facile, la più desiderata, quella che dà più stabilità. Molti deputati non potevano permettersi il ritorno alle elezioni ma, soprattutto, gli italiani non potevano permettersi di avere ora un Paese allo sbando. Arriveranno miliardi di fondi pubblici e l’Italia, campione di spreco e di soldi pubblici scomparsi, dovrà gestire un fiume di denaro. Dovranno essere bravi (e onesti) gli amministratori, locali, regionali e nazionali, a trasformare questi fondi in benzina per la ripresa dell’Italia. Dovranno essere attenti i controllori. Dovranno essere coscienziosi gli elettori se chiamati a votare alle amministrative.
La coppia Draghi-Mattarella è quella che dà più stabilità e credito, anche agli occhi dei partner esteri, ma non è la soluzione giusta per il futuro, soprattutto se non ci sarà una forte eredità politica. In un Paese in cui i leader hanno più di 70 anni e i giovani scappano all’estero, la partita si gioca ora e non si può perdere. Oggi ringraziamo tutti Mattarella per la sua scelta, lo ringraziano tutti i parlamentari (e ne hanno ben donde). Oggi il mare è calmo ma navighiamo a vista. Sperando di non entrare più in una tempesta, oggi ci restano solo due parole: grazie Presidente!

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