“Ci vuole coraggio a rivolgersi alla magistratura per bloccare le operazioni di voto nel casertano da parte di un gruppo di esclusi alla fase congressuale della scorsa settimana. Accertato il tesseramento gonfiato nel solo casertano, gli organismi di garanzia hanno cassato oltre tremila tessere. Primo firmatario del ricorso, che sarà discusso il 24 febbraio, è un componente della commissione regionale di garanzia del PD indicato in buonafede da esponenti della mozione Schlein che ha immediatamente compiuto un voltafaccia, schierandosi alla prima votazione con Stefano Bonaccini, sostenuto anche dal presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero. Siamo sconcertati per quello che sta accadendo nel Pd casertano dove ancor prima dell’elezione della leadership del nuovo partito democratico assistiamo ad un passaggio di campo dalla nostra candidata al suo competitor. Nel partito che vogliamo queste cose non possono e non devono accadere. Noi abbiamo un’idea diversa dell’impegno politico perché da noi non esistono promesse e promozioni. Evidentemente non è così altrove. Noi diamo appuntamento alle elettrici e agli elettori del Pd il 26 febbraio per votare Elly Schlein. Siamo per un voto libero senza condizionamenti”. Lo afferma in un nota l’ex senaore Sandro Ruotolo, portavoce campano della mozione Schlein.
Come sostenitori della candidatura di Elly Schlein alla segreteria del Partito Democratico facciamo un appello alle elettrici e agli elettori che si recheranno a votare alle primarie – ha aggiunto – Siate le nostre antenne sul territorio in Campania, soprattutto nella provincia di Salerno cioè la provincia del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca che sostiene uno dei competitor cioè Stefano Bonaccini. Abbiamo bisogno che siano accesi i riflettori in tutti i seggi. Se state lì e notate qualcosa che non torna chiamateci, contattateci sulle nostre pagine social ‘Parte da noi Campania’, noi verremo subito sul posto. Dev’essere un voto libero, dev’essere un voto d’opinione. Impegniamoci tutti, diamoci una mano”.
