Ancora una protesta a tinte forti alla Fiat di Nola, a sottolineare una situazione carica di tensione e come le braci siano ancora ardenti sotto la cenere. Un manichino dell’Amministratore Delegato Marchionne è stato infatti impiccato davanti al reparto logistico Fiat della città bruniana, da tempo al centro delle proteste dei Cobas del Comitato di Lotta cassintegrati e licenziati. L’impianto, che doveva rappresentare uno snodo importante nella rete di produzione della casa automobilistica, non è mai stato realmente avviato, lasciando in cassintegrazione oltre trecento operai, due dei quali si sono tolti la vita nel recente passato. Il manichino impiccato riporta anche un testamento: “Mi ammazzo: perdonatemi per tutti quegli operai che si sono suicidati”.
