Draghi: “Valutiamo sanzioni per gli operatori sanitari che non si vaccinano”

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News29 Marzo 20212 min

Mario Draghi è tornato a parlare in conferenza stampa nella giornata del 26 marzo. Ha ribadito alcuni concetti fondamentali già snocciolati in Senato ed ha parlato degli ultimi risvolti sui vaccini. “C’è in gioco la salute degli individui, dobbiamo quindi sempre cercare il coordinamento europeo e rafforzarlo. Starei attento, in ogni caso, a stipulare contratti. Lo Sputnik, ad esempio, è un vaccino con due dosi ma l’Ema sta facendo un controllo delle parti componenti e si dovrà aspettare circa 3-4 mesi. Sarebbe quindi disponibile nella seconda parte dell’anno ma noi già da adesso abbiamo vari accordi per la produzioni di vaccini in Italia, come nel caso di Pfizer che avrà una sede lombarda“. Il riferimento di Draghi è sicuramente alla notizia che la Campania ha stretto un accordo con i produttori dello Sputnik, un contratto che però sarà valido solo in caso dell’approvazione del vaccino da parte di Ema e Aifa. L’Italia, nel frattempo, sta puntando su un altro vaccino e a rivelarlo è i ministro Speranza: “Puntiamo sul vaccino ReiThera che ha avuto un investimento in termini di capitale pubblico, siamo fiduciosi che da autunno sarà a nostra disposizione“.

Argomento molto caldo è quello degli operatori sanitari che non si sono vaccinati. Il premier ha parlato anche di questo: “Il Governo intende intervenire in merito agli operatori non vaccinati a contatto con i malati ma la forma di questo provvedimento è ancora da valutare. Non possiamo fermarci, ci sarà tempo e modo di accertare le responsabilità di tutto quello che stiamo vivendo, ma per il futuro occorre contrattare tutti insieme e avere un’attenzione internazionale. Ad oggi ci sono 55 siti nuovi in Europa per la produzione di vaccini, dobbiamo guardare con ottimismo al futuro riguardo ai vaccini“.

Il Presidente del Consiglio ha infine parlato della riapertura delle scuole e del nuovo decreto: “Le scuole, come anticipato, riapriranno fino alla prima media e in alcuni casi sarà possibile effettuare dei test. Bisogna comunque fare attenzione, perchè più si alza l’età scolastica e più le attività aumentano. Gli altri provvedimenti restano fermi, se allentiamo le restrizioni, le scuole restano un punto di contagio. Non vorremmo chiudere, è sempre desiderabile aprire ma le chiusure dipendono dai dati che vediamo. Dopo un anno sappiamo di più su fonti e posti di contagio e le misure dimostrano che non sono campate per aria, ma i dati cambiano velocemente e ci dobbiamo adeguare. Faremo un Decreto, sulla base dei dati disponibili, già oggi ma non escludo cambiamenti in corso, come potete vedere la situazione è così complessa e delicata che va monitorata giorno per giorno“.

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